Trasporta i pendolari in giro per la città dal 1893. Scopriamo insieme la storia dei tram di Milano, il mezzo di trasporto più iconico della città.
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Ripercorriamo insieme la storia del tram a Milano, dal primo tram elettrico messo in funzione nel 1893 ai futuri Tramlink, che prossimamente percorreranno le strade di Milano.
La storia del tram a Milano
Per ripercorrere la storia del tram di Milano partiamo dal principio. Era il 2 novembre del 1893 quando il primo tram elettrico percorse la tratta Milano-Monza. Un progetto ambizioso reso possibile dalla collaborazione tra il Comune di Milano e la società Edison. La società Edison, costituita da Giuseppe Colombo per portare l’elettricità a Milano ed illuminare le sue strade, presenta nel 1892 un piano per rendere il trasporto tranviario, all’epoca trainato dai cavalli, elettrico. Per realizzare il progetto si affida all’Ingegner Angelo Bertini, suo allievo, e inventore del primo tracciato “sperimentale” della linea tranviaria che avrebbe collegato per la prima volta Piazza Duomo con Arco della Pace, passando per via Dante. Il progetto, anche se innovativo, come tutte le novità, fu accolto con diffidenza. Si temeva che i cavi sospesi in aria potessero in qualche modo oscurare la vista del cielo. Altri invece erano impauriti dalla velocità e dalla forza delle carrozze che improvvisamente iniziarono a sfrecciare per Milano. Ma sappiamo tutti poi come è andata a finire.
I tram dal 1900
I primi tram a Milano erano più piccoli rispetto a quelli che vediamo oggi, di colore nero e rosso ed erano bidirezionali. A partire dal 1900 invece furono resi tutti unidirezionali, furono tinti di giallo, bianco e nero, ed infine diventarono più capienti per ospitare un numero sempre maggiore di pendolari. Nel 1901 il tram era ormai il mezzo di trasporto pubblico per eccellenza, al punto che si decise di sospendere definitivamente i tram trascinati dai cavalli, ancora in funzione in città.
Vengono inoltre realizzati tre tram che potremmo definire “insoliti” per come concepiamo noi oggi i mezzi di trasporto. Si tratta della “Foche Barbise”, il tram utilizzato per pulire le strade e che ricordava molto il volto di una foca coi baffi, visto che emetteva dei getti d’acqua che ricordavano i baffi di una foca. Il secondo mezzo insolito è il tram per il trasporto delle salme, che prevedeva anche delle sedute in velluto per i parenti del defunto. Il capolinea di questo tram era la Stazione funebre di Porta Romana, realizzata appositamente per collegare la città con il cimitero Maggiore e il cimitero Monumentale. Infine il terzo tram insolito del 1900 è quello a due piani che circolò a Milano tra il 1900 e il 1919. Si tratta del tram che collegava Milano con Monza, anche chiamato “Tipo Monza”. La parte superiore del tram era montato d’estate ed era aperto. Quando nel 1919 la gestione dei mezzi di trasporto passò alla Stel, la società decise di “decapitare” i tram che a quel punto furono definiti “tram decapitati”.
L’ingresso di Atm
Nel 1917 il servizio tranviario viene municipalizzato e passa ad Atm, che ancora oggi gestisce la linea di superficie, insieme a quella della metropolitana. Con l’arrivo di Atm si creano nuovi tram, alcuni dei quali, come quelli della serie 1500 a carrelli, chiamati “ventotto”, vengono ancora utilizzati in città, per la felicità dei romantici appassionati di storia.
Quando nel 1964 arriva la metropolitana a Milano, il tram inizia ad essere considerato un mezzo obsoleto ma già nel 1971 si cerca di rendere più moderni i mezzi con l’introduzione dei Jumbotram. Con lo stesso intento nel 2000 s’introducono l’Eurotram, il Sirio ed il Sirietto.
Oggi i tram di Milano si preparano all’ultima sfida del progresso: l’arrivo dei Tramlink. Si tratta di un nuovo tram che presto vedremo sfrecciare nelle strade di Milano. Silenzioso e scorrevole, come le moderne vetture ibride, più basso per rendere più accessibile il mezzo anche per le persone con disabilità motorie, e dotato di dispositivo anticollisione e di un sistema di telecamere interne senza punti ciechi è pronto a servire sempre meglio i pendolari milanesi.