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Milano ricorda Mauthausen con una mostra dedicata alla memoria

Un'esposizione che racconta le atrocità del campo di concentramento attraverso immagini e testimonianze

Mostra a Milano dedicata alla memoria di Mauthausen
Scopri la mostra a Milano che onora la memoria di Mauthausen.

Un tributo alla memoria

In occasione dell’ottantesimo anniversario dalla Liberazione dei campi di concentramento, Milano si fa portavoce della memoria storica con una mostra dedicata a Mauthausen. Questo campo, tristemente noto, ha visto la deportazione di quasi 200mila persone, provenienti da oltre 50 nazionalità diverse, con oltre 90mila vittime. Tra queste, più di 4.500 erano italiani, la maggior parte dei quali deportati politici. La mostra, intitolata “La storia dietro le immagini. Foto del campo di Mauthausen”, è presentata dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (ANED) e sarà visitabile presso la Casa della Memoria dal 15 gennaio fino a data da definirsi, con ingresso gratuito.

Un monito per le generazioni future

L’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, ha sottolineato l’importanza di questa esposizione, affermando che “le immagini e i documenti esposti non sono solo testimonianze delle atrocità compiute, ma rappresentano un monito imprescindibile affinché la violenza e l’indifferenza non trovino più spazio nella nostra società”. Le fotografie in mostra offrono tre prospettive distinte: quella delle SS fino alla liberazione del campo, quella dei liberatori americani e quella degli ex-prigionieri. Le immagini scattate dalle SS, che avevano allestito un laboratorio fotografico all’interno del campo, furono in parte distrutte per eliminare prove compromettenti. Tuttavia, grazie all’eroismo di un gruppo di prigionieri spagnoli, molti negativi sono stati salvati, permettendo di rivelare al mondo le atrocità che si consumavano nei lager.

Le immagini parlano

Le fotografie scattate dai soldati americani cercano di catturare lo shock e l’orrore provati durante la liberazione. Queste immagini sono diventate simbolo delle atrocità naziste e dei crimini commessi nei campi di concentramento. Inoltre, il punto di vista degli ex-prigionieri è fondamentale: i loro scatti documentano la lenta riconquista delle identità individuali e collettive, dopo anni di umiliazioni e isolamento. La mostra non solo celebra la memoria di chi ha sofferto, ma invita anche a riflettere sull’importanza della memoria storica e sulla necessità di non dimenticare.

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