Come è nato Denzel e come si inserisce nel contesto cittadino: l'intervista a Notizie.it | Milano.
Il ristorante Denzel si pone come obiettivo quello di proporre una cucina street food in chiave gourmet. Una vera garanzia di buon cibo e qualità. Nell’intervista a Notizie.it | Milano
Intervista a Denzel
Quando hai aperto Denzel e prima cosa facevi? Perchè lo hai chiamato Denzel?
Denzel l’ho aperto insieme a mio fratello e a mia sorella nel 2010, rilevando un ristorante che aveva una cucina prettamente mediorientale. Fin da piccolo ero affascinato dall’idea di avere il mio locale e 10 anni si è avverato questo mio desiderio. Prima del ristorante lavoravo in un settore completamente diverso, infatti ero responsabile vendite in una grossa azienda di importazione di tappeti orientali.
Il nome Denzel non l’ho scelto io ma un caro amico pubblicitario. È un gioco di parole con il fatto che siamo in via Washington e il nostro prodotto di punta è prettamente americano, inoltre il nome Denzel è anche facile da ricordare.
Qualche anno fa a Milano c’erano più hamburgherie che pizzerie ma adesso la cosa si ė ridimensionata molto ma i tuoi hamburger non sembrano accusare questa flessione probabilmente perché nel menù convivono con altri piatti kasher. Raccontaci un po come è nato il menù e come si è modificato.
Quando abbiamo aperto eravamo soprattutto un’hamburgeria, tra le primissime con la formula gourmet a Milano. Nel giro di un paio d’anni come dicevi tu a Milano ci fu l’invasione delle hamburgerie. Solo per farti un esempio nella nostra zona nel raggio di 1 km ne aprirono almeno 5. Noi rispetto agli altri eravamo gli unici kasher (ossia l’insieme delle regole alimentari ebraiche) ma per differenziarci dalla concorrenza abbiamo introdotto alcuni piatti tipici della tradizione ebraica, una su tutte l’Oriental Denzel un piatto composto da falafel con le famose salse humus (a base di ceci) e tehina (a base di sesamo) accompagnato dalla pita, il pane classico del medioriente.
Come vedi cambiata Milano da quando hai aperto ad oggi e come vedi il dopo quarantena, sia a livello personale e lavorativo che di cittá?
Credo che Milano sia cambiata molto e in meglio a partire dall’Expo, una città europea e moderna con servizi degni di una capitale europea. Milano in questi anni ha superato Roma anche come flusso di turisti. Milano offre molto sia a livello lavorativo che di svago grazie all’ottimo lavoro svolto dalle varie amministrazioni.
Il futuro rimane molto incerto in questo momento. La pandemia ha impoverito gli italiani e comunque c’è ancora molto paura ad uscire di casa e sedersi in un ristorante e dato più preoccupante per noi mancheranno a lungo gli stranieri. Le fiere non si sa quando riapriranno, basta pensare alla fiera del mobile che portava in città tantissimi stranieri che facevano girare l’economia
Cosa sono le cose di Milano che ti mancano quando non sei a Milano e le cose di cui non senti la mancanza e che miglioreresti?
Io amo profondamente Milano città che mi ha accolto 40 anni fa perciò quando sono lontano mi manca un po tutto. Ma ci sono luoghi che sono nel mio cuore e il mio preferito è la zona dei Navigli soprattutto in estate.
Durante il lockdown mi ero promesso di non lamentarmi più del traffico di Milano allora dico che la cosa dove si può migliorare sono la mancanza di parcheggi e la burocrazia e le eterne file in molto posti.
Che tipo di clientela frequenta Denzel?
Denzel ha una clientela molto cosmopolita composta ovviamente dai membri della Comunità Ebraica ma soprattutto da una clientela di zona e di passaggio non appartenenti alla religione ebraica curiosi di assaggiare i nostri hamburger e i piatti della tradizione. Inoltre Denzel è molto frequentato da stranieri in città sia per lavoro che per turismo soprattutto in estate. La vicinanza ai grandi alberghi aiuta ad avere un clima molto internazionale.
- Leggi la precedente intervista della rubrica Bella Milano