Pendolari lombardi alle prese con i ritardi dei treni diretti per Milano
Lunedì scorso è stato un incubo per i pendolari che utilizzano i servizi di Trenord sulla linea per Milano. Ritardi fino a 95 minuti e treni soppressi hanno causato disagi e proteste tra i passeggeri, alimentando frustrazioni già latenti verso il servizio di trasporto pubblico.
Trenord, treni soppressi e ritardi di 95 minuti
Le prime luci dell’alba hanno portato con sé una marea di problemi per i viaggiatori dipendenti da Trenord. L’atmosfera era tesa, e i social media brulicavano di commenti indignati e sarcastici mentre i passeggeri affrontavano il caos sui binari. “Li montano al mattino come i lego e stamattina ha perso i pezzi. Ridicoli”, recitava uno dei numerosi post sui social, riflettendo l’irritazione diffusa tra i pendolari.
La causa ufficiale dei disagi è stata attribuita a un guasto agli impianti presso Milano Certosa, il nodo cruciale dove le carrozze sono sottoposte a manutenzione. Questo inconveniente ha scatenato una serie di eventi che hanno portato a ritardi esorbitanti e treni cancellati lungo diverse linee, tra cui quella da Como a Milano, la Bergamo-Milano e la tratta che collega la Valtellina a Milano tramite Lecco.
Reazioni dei pendolari: frustrazione e rabbia
I pendolari si sono trovati di fronte a treni stracolmi e fermate aggiuntive non programmate, aggravando ulteriormente i ritardi e creando una situazione caotica che ha messo a dura prova la pazienza dei passeggeri. “Una mattinata da dimenticare”, commentava amaramente un pendolare, riflettendo il sentimento diffuso tra coloro che hanno vissuto l’esperienza della lunga attesa e della sovraffollamento.