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Terminal 2 Malpensa, il sindaco Sala: “Riaprirlo è un costo enorme”

Il sindaco di Milano spiega al ministro Giovannini i motivi per i quali a Malpensa non riaprirà il Terminal 2

Terminal 2 Malpensa, Sala: "Non è il momento, costi enormi"

Il sindaco Sala non cede alle pressioni dell’Enac: il terminal 2 di Malpensa, chiuso da due anni, non riaprirà.

Terminal 2 Malpensa, Sala: l’incontro col ministro Giovannini

Durante l’incontro sui finanziamenti del Pnrr, il sindaco Beppe Sala ha spiegato al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini i motivi per i quali il terminal 2 di Malpensa rimarrà chiuso. Al meeting erano presenti anche gli assessori alla Mobilità Arianna Censi, al Piano quartieri Pierfrancesco Maran e alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, insieme al direttore generale di Atm Arrigo Giana.

Malpensa, Sala: Sea non può sostenere la riapertura del Terminal 2

Tra i temi trattati: metropolitane, edilizia pubblica e Malpensa. Il sindaco ha affermato: La riapertura del T2 chiesta da Enac per noi è un costo enorme. Il traffico aereo è ancora molto basso e sul terminal 1 si può arrivare fino a 30 milioni di passeggeri l’anno”.

Secondo gli ultimi dati di Sea, il flusso di passeggeri sugli scali milanesi è ad un meno 20% rispetto al 2019. Inoltre, la società di gestione degli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, con gli ultimi due bilanci in rosso, non può sostenere la riaccensione del T2. Pertanto, il primo cittadino ha annunciato: “Vedremo che flussi ci saranno. In questo momento non ci sentiamo di confermare che riapriremo“.

Terminal 2 Malpensa, Sala: trasporto pubblico e case popolari

In merito al trasporto pubblico cittadino, invece, il sindaco ha evidenziato la priorità per Milano: ricucire tutto il quadrante sud della città – da est a ovest – con la realizzazione della M6. La nuova linea rosa sarà l’ultima metropolitana milanese e coprirà l’intera città, grazie alla realizzazione della Circle line prevista nell’accordo sugli ex Scali Ferroviari.

Per quanto riguarda case popolari e social housing, Sala ha affermato: “Stiamo verificando se ci sono formule per le manutenzioni ordinarie e straordinarie come quelle adottate in Francia con interventi della Cassa Depositi e prestiti”. L’obiettivo? Sperimentare un modello di edilizia pubblica che sia una “via di mezzo tra le case Erp e l’edilizia standard privata”. Necessario dare spazio alla classe media che oggi è in difficoltà.

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