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Dove mangiare il miglior risotto alla milanese: i 7 indirizzi consigliati

Dove mangiare il miglior risotto alla milanese a Milano: i consigli

I luoghi dove degustare la specialità lombarda

Il risotto alla milanese, pietra miliare della tradizione gastronomica milanese, è un capolavoro dorato che ha attraversato i secoli mantenendo intatto il suo fascino. La leggenda narra che nacque durante uno sfarzoso matrimonio nel Cinquecento, quando il pittore Zafferano osò tingere il risotto al burro con i pistilli della pregiata spezia. Un rituale gastronomico che, secondo il milanese Gadda, celebra l’aurato battesimo dello zafferano. La modernità incontra la tradizione grazie al genio di Gualtiero Marchesi, che nel 1981 presentò il suo riso, oro e zafferano, introducendo l’arte nella cucina contemporanea.

I migliori indirizzi a Milano

  1. Trattoria del Nuovo Macello: Michele Traversoni, con stile post-moderno, propone il miglior risotto alla milanese usando il vialone nano, cotto al dente in acqua e zafferano. Mantecato con burro delle Alpi, regala un piatto leggero e delizioso.
  2. Ratanà: Cesare Battisti crea un mix di tradizione e innovazione con il suo risotto, arricchito con midollo e gremolata. Il midollo è servito a parte, offrendo una scelta personalizzata di sapori.
  3. Casa Fontana – 23 Risotti: Consigliato per i palati esigenti, offre una selezione di risotti eccellenti, tra cui il classico risotto giallo, fragrante e tradizionale.
  4. Rovello 18: Michele de Liguoro reinventa il risotto alla milanese con un tocco di taleggio, rendendolo croccante, leggero e piacevole anche in estate.
  5. Manna: Matteo Fronduti crea un risotto ricco e opulento, con il midollo sbianchito e steso come un foglio sottile, omaggiando la tradizione.
  6. Il Burro: Celebra il connubio tra il risotto alla milanese e il burro, un compagno di viaggio perfetto nelle zone dei monti e della pianura.
  7. La scomparsa della cucina milanese: Una riflessione sulla necessità di preservare la cucina milanese tradizionale, tra risotto, cotoletta e panettone, con un invito ai giovani chef a guardare al passato.

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