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Ristoranti da tutto esaurito a Milano, Confcommercio: “Quest’anno -1,2 miliardi”

Posti liberi tra due settimane, necessaria la prenotazione

Ristoranti Milano, tutto esaurito

Posti sold out nei ristoranti milanesi: impossibile andare a cena senza prenotazione. Nonostante le perdite del 2020, finalmente, si torna a respirare un po’ di normalità.

Ristoranti da tutto esaurito: le parole di Lino Stoppani

Uno dei tre titolari di ‘Faccio cose vedo gente‘, enoteca con cucina in zona Cenisio, confida che a malapena riesce a rispondere al telefono: “Corriamo, non abbiamo un minuto. Stiamo lavorando molto bene, da quando abbiamo avuto la possibilità di lavorare di nuovo“.

Il presidente nazionale di Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, segnala un “rimbalzo” e parla di “ripartenza”. E spiega “È vero che stiamo correndo, ma per tornare al punto di partenza: non è certamente una crescita, considerando tutto quello che abbiamo perso nell’ultimo anno e mezzo“. Nel 2020, in Italia, si è verificata una perdita del settore dei pubblici esercizi pari a 34 miliardi di euro, a cui si aggiunge parte del 2021: “Quest’anno ne perderemo “solo” 24 rispetto al periodo pre-Covid (a Milano la cifra si aggira sul miliardo e 200 milioni): se c’è una ripartenza è tutta concentrata nel secondo semestre”.

Ristoranti da tutto esaurito: il sold out

L’osteria romana ‘Giulio Pane e ojo‘, situata in Porta Romana, sta lentamente tornando verso la normalità. Il proprietario, Marco Salvatori dichiara Oggi c’è una grande ripresa. Un anno fa a quest’ora si respirava un’aria diversa, c’era incertezza, adesso si vede che anche la mentalità delle persone è cambiata“. Torna inevitabilmente la voglia di uscire e fare attività e conclude Abbiamo quasi sempre il tutto esaurito, nei weekend soprattutto: occorre prenotare un paio di giorni prima per trovare posto”.

L’‘osteria del Binari’, tradizionale cucina milanese in via Tortona, annuncia “Per trovare posto nel weekend bisogna prenotare due settimane prima”. E afferma “Siamo avvantaggiati dall’avere un giardino interno e quindi teniamo insieme le due anime, con o senza green pass, anche se la maggior parte dei clienti vuole stare dentro e non ha problemi a mostrare la certificazione verde“.

Il direttore Orazio Antonio Pinto del ristorante ‘A Santa Lucia’, in zona corso Vittorio Emanuele, rivela “Fortunatamente abbiamo anche l’esterno (finché il tempo ce lo permette) per i pochi senza green pass, ma tutto sta procedendo bene: la gente arriva e senza problemi ci mostra il pass. Stiamo lavorando e ci stiamo riprendendo, tanti giorni registriamo il tutto esaurito“.

Il ristorante del dopo teatro nel centro di Milano riscuote i vantaggi del ritorno alla capienza piena nelle sale: “Vediamo di nuovo i clienti che vengono a cenare dopo gli spettacoli: eravamo abituati ad altri numeri, ma iniziano ad arrivare gli abbonati del Manzoni e qualcuno dalla Scala”.

Ristoranti da tutto esaurito: pochi gli stranieri

Torna l’ottimismo, ma le limitazioni impongono ancora la distanza di un metro tra i clienti di tavoli diversi e l’obbligo di green pass. Stoppani ricorda “Nel Paese ci sono ancora 8 milioni di persone non vaccinate, di conseguenza escluse come clienti. Il lavoro è comunque inferiore all’epoca pre-Covid: gli stranieri sono ancora pochi e lo smart working ha annullato pause pranzo o pranzi di lavoro“. Parlando di cifre, conclude “Nel 2020 il settore in Italia ha perso 243mila lavoratori, di cui 116mila a tempo indeterminato”.

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