Ricordiamo i locali storici, ormai chiusi, che hanno caratterizzato la "Milano da bere" degli anni '80 e '90.
Ci sono alcuni locali storici, ormai chiusi, che hanno segnato la storia della “Milano da bere”, la Milano anni ’80 e ’90. Un salto nel passato a noi più prossimo ma ugualmente mitico.
Locali storici ormai chiusi a Milano
Alcuni locali della Milano da bere, nonostante col tempo si siano poi chiusi, sono ugualmente entrati nella memoria della città, diventando locali storici per i milanesi, poiché hanno completamente segnato un’epoca: quella degli anni ’80 e ’90.
Tra questi locali c’era sicuramente Burghy, a Piazza San Babila. Burghy era una catena di fast food, simile al McDonald’s, ma soprattutto era il punto di ritrovo dei paninari, giovani adolescenti che amavano vestirsi con capi griffati molto costosi e utilizzavano un gergo tutto loro, al punto che furono spesso pariodiati in molti film anni ’80
Negli stessi anni e sempre nei pressi di San Babila è dove nasce anche la discoteca Primadonna, una delle discoteche più frequentate negli anni ’80, soprattutto dai paninari. Il dj era dj Cecchetto, il dj più famoso d’Italia.
Se da una parte però c’erano i paninari, dall’altra va ricordato che c’erano gli yuppies,i giovani milanesi d’affari, impegnati a fare carriera. La loro meta preferita era il Casablanca cafè, dove passavano la serata, bevendo un cocktail e facendo quattro chiacchiere con gli amici. Era facile trovare qui personaggi famosi e sportivi.
Nasce nel 1981 dalle ceneri dell’ex cinema Ambrosiano e della discoteca Studio 54 il “Rolling Stone”, il locale di musica rock definito il “tempio del rock milanese”. Qui tra gli anni ’80 e ’90 hanno suonato tutti i big del rock: Lou Reed, Iggy Pop, The Ramones, Joe Cocker, Iron Maiden, Bob Geldof, Black Sabbath, Oasis. Ma non solo. Il locale diventa famoso anche grazie ad un programma di MTV condotto da un’artista allora emergente nel 1988: parliamo di Jovanotti e del suo programma 1,2,3 Jovanotti.
Se Rolling Stone brillava per la musica rock, il Plastic invece era il club più esclusivo di Milano. La selezione all’ingresso era rigidissima e non tutti potevano varcare la soglia del locale. Tra i personaggi più famosi che sono venuti qui ci sono personaggi che hanno segnato la cultura degli anni ’80: Keith Haring, Madonna, Prince, Stefano Gabbana, Elio Fiorucci solo per citarne alcuni. Tra loro anche Andy Wharol che lo definì uno dei club più interessanti d’Europa.