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Bollette raddoppiate per i 223mila milanesi che negli anni scorsi avevano scelto il teleriscaldamento come alternativa per scaldare casa, azienda o ufficio.
La scelta della sostenibilità e delle energie rinnovabili per risparmiare e rispettare l’ambiente sembra non dare i frutti tanto attesi e sperati. Il consuntivo della centrale termica delle ex case popolari di Chiesa Rossa mostra un incremento da 10,8 euro a metro quadro a 20: una vera e propria stangata.
Inoltre, gli utenti che hanno scelto il teleriscaldamento sono stati esclusi dagli sgravi fiscali del governo per l’elettricità e il gas naturale. A nulla è servita la lettera indirizzata a fine marzo dal sindaco Beppe Sala e dai colleghi di Brescia, Varese e Torino al governo. Infatti, i primi cittadini sarebbero ancora in attesa di una risposta.
I sindaci ricordano ai ministri Franco, Cingolani e Giorgetti le misure prese per il gas naturale con la riduzione dell’Iva al 5% mentre nulla è stato fatto per il teleriscaldamento.
Nei primi giorni di agosto A2A Calore e Servizi ha congelato il prezzo anche per il quarto trimestre dell’anno, un risparmio valutato in 50 euro per teleriscaldato ma non sufficiente per far fronte al caro prezzi. Nei giorni successivi partirà una petizione popolare per chiedere una modifica dell’algoritmo utilizzato per determinare la tariffa.
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