Non volevo dire "l‘avevo detto". Ma l'avevo detto. Difficile pensare che questo campionato fosse mai stato riaperto, per cui le tre cose su cui dovrà riflettere il Milan, sconfitto 2-0 dall'Inter nel derby di questa sera, forse anche al di là di quanto non dica il risultato, sono le seugenti: quando, invece di fare arrivare giocatori da copertina, penserà a costruirsi una difesa decente, pensare che negli ultimi tre derby, quello estivo giocato in America compreso, i rossoneri hanno beccato tre sconfitte dai 'cugini' con 8 reti subite e zero realizzate ed evitare di fare tirare ancora rigori a Ronaldinho. Il resto è mancia, e premia un’Inter che stasera più di altre è da considerarsi meritevole del successo, come si suol dire, “senza se e senza ma”. In Italia, non serviva stasera a dimostrarlo, i più forti sono i nerazzurri, che ora si ritrovano non solo a +9 in classifica sui rivali, ma con tantissimo morale, se ce ne fosse stato bisogno, in più.
Il Milan? Applausi 'di stagione' per una squadra che pure io avevo preso in giro e invece, contro tutto e tutti, riesce, con una rosa striminzita e cadaverica, a rimanere dietro solo allo squadrone nerazzurro. Bravo Leonardo.
Per quanto riguarda la gara negativa la prova dell’arbitro Rocchi di Firenze: solo le espulsioni sono giuste (la prima solo a rigore di regolamento, ma cervellotica nella dinamica), per il resto non vede rigori e scontenta tutti, ma comunque il discorso in campo non sarebbe cambiato. Il Milan, senza Nesta, perde tutte le sue certezze difensive e in attacco paga la giornata anonima di Ronaldinho. Si sentono quindi di più le assenze fra i rossoneri (anche Pato e Zambrotta) di quelle pesantissime fra i nerazzurri che devono fare a meno di Eto'o, Stankovic e Chivu.
L'espulsione di Sneijder al 26' del primo tempo non cambia poi molto il corso di una partita che l'Inter prende subito in mano con il gol di Milito al 10', bravo a mettere in rete il primo pallone che tocca: Abate fa un disastro e di fatto prolunga la sfera per l'argentino che entra in area e insacca con un perfetto diagonale di sinistro. L'Inter potrebbe chiudere già all'inizio la gara, e si gioca a una porta come ormai capita da qualche derby a questa parte. Per i nerazzurri, ci sono anche due pali prima del raddoppio di Pandev, con Dida che osserva la punizione infilarsi in porta, e con i nerazzurri in dieci contro undici. Nel finale l'apoteosi: fallo di Lucio, rigore su cui si porta Ronaldinho, mentre l'interista si becca il secondo 'rosso', ma è fantastico Julio Cesar che si dimostra il più forte portiere del mondo.