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Giolina, la pizzeria di Milano: il connubio tra pizza e cocktail

Da Giolina Pizzeria, in zona Porta Venezia a Milano, si trova una particolare proposta che abbina le pizze ai cocktail.

Noi italiani siamo amanti del buon cibo e, in particolare, delle buone pizze. Siamo abituati ad associare questo piatto napoletano a una cena economica e in compagnia, solitamente in locali esteticamente poco curati. Ma chi l’ha detto che deve essere per forza così? In zona Porta Venezia a Milano c’è la pizzeria Giolina, che ci fa rivalutare completamente i concetti legati alla pizza, ma senza intaccare la qualità della tradizione.

Giolina, la pizzeria gourmet a Milano

Ci troviamo precisamente in via Bellotti 6 dove, nella via già piena di pizzerie e ristoranti, spunta l’insegna di Giolina. La proposta nasce dal gruppo di Arbellini, Brisbane e Saturnino, genitori anche di Panini Durini, Marghe e Pizzium. Appena fatto ingresso ci si rende conto di essere capitati in qualcosa di diverso da solito. Subito troviamo un bar in cui poter sorseggiare degli ottimi cocktail – di cui parleremo dopo – prima o dopo il pasto. Le pareti della sala principale sono decorate da mensole con libri veri e da alcune credenze con bottiglie di vino di ottima qualità. Un pianoforte e qualche divano in stile vintage completano l’arredamento. Le luci sono soffuse e il personale è pronto per farci accomodare in uno dei numerosi tavoli suggestivi collocati al centro del salone.


Il menu tra pizze e cocktail

Già dalle prime scritte che compaiono sul menu si nota la particolare attenzione nei confronti della nostra città. I nomi delle pizze sono in milanese, come quelli dei drink. Ma andiamo per ordine. Gli impasti sono semi-integrali e il cornicione è molto pronunciato. I condimenti sono generosi e gli ingredienti sono accostati secondo particolari studi. Possiamo trovare infatti elementi e preparazioni provenienti da una cucina gourmet. Giolina propone poche pizze, undici per la precisione, perché si sa: less is more. Troviamo ad esempio la Vün – uno in dialetto milanese – con pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop, fior d’Agerola, Parmigiano Reggiano Dop 42 mesi, olio extravergine monovultivar Coratina e basilico fresco. Oppure c’è la Quater – quattro – con crema di melanzane violette, provola d’Agerola affumicata, pomodorini del Piennolo del Vesuvio e cialde di Parmigiano Reggiano 42 mesi.

Come viene specificato in fondo al breve elenco delle portate il menu strizza l’occhio alle bellezze di Milano ed è stato creato con ricerca, passione e collaborazione con piccoli produttori dell’eccellenza italiana. Anche i cocktail seguono lo stesso concetto, sia per quanto riguarda il nome dato alle bevande che per lo studio e la passione. Il Gianin è una miscela di Mezcal Pure Single Pelenque, Farmily Mediterraneo, liquore alla camomilla, pimento, lime e sale. Il Ceschin è fatto di Pineau de Charente, Carrube by Iter Milano, Champagne, zucchero al rosmarino e limone. Al contrario di quello che ci si può aspettare i prezzi sono accessibilissimi. La pizza più costosa – se così si può dire – costa 17 euro, mentre una bevanda richiede circa 10-12 euro.

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