La zona di Bovisa a Milano si è evoluta in uno dei nuovi centri culturali e artistici più importanti della città. Scopri alcune delle attività che puoi fare gratuitamente.
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Il quartiere di Bovisa a Milano, che ha giocato un ruolo fondamentale nella storia del cinema italiano, si sta oggi trasformando in un luogo sempre più raffinato grazie alla presenza di negozi eclettici di ogni genere e gallerie d’arte (anche a cielo aperto). Infatti, se in passato nel corso del XX secolo questa zona era una vivace area industriale, ora è facile rendersi conto come la Bovisa si sia evoluta in uno dei nuovi centri culturali e artistici più importanti della città.
Cosa vedere gratis a Bovisa Milano
Wunder Mrkt
Una prima cosa da fare potrebbe essere quella di esplorare una ex fabbrica della Bovisa, un luogo atemporale dove una struttura industriale dal fascino antico ospita un mercato che offre meraviglie per tutti i gusti. Allo Spirit de Milan potrete quindi effettuare grandi acquisti di abbigliamento vintage e di manufatti artigianali presso Wunder Mrkt. La fiera delle meraviglie ospita oltre cento espositori provenienti da tutta Italia. Durante l’intera giornata, note di musica jazz e blues faranno da sottofondo all’esposizione di oggetti d’artigianato, vintage, design e rarità. L’ingresso alla fiera è gratuito.
“WUNDER” rappresenta la meraviglia di incontrare persone, gustare insieme cibo e bevande, ascoltare musica dal vivo, scoprire cose nuove e angoli nascosti della città. “MARKET” indica il luogo dove poter acquistare creazioni artigianali, vintage, pezzi unici, oggetti di design, vinili e arte.
Piazza Bausan e la sua fontana
Si potrebbe proseguire, visitando la piazza Bausan, la quale è da sempre il cuore pulsante della zona di Bovisa a Milano. Agli inizi del 1900 era un quartiere isolato, raggiungibile attraverso una strada sterrata che partiva dalla piazza Nigra e attraversava una zona di campi. In seguito alla decisione del Comune di riqualificare l’area, fu costruita una fontana per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Sull’orlo del tamburo, sono incisi i versi di D’Annunzio che recitano: “FONTANA PIA, LA TUA VOCE QUIETA IN MURMURE PERENNE CI RACCONTA STORIE DEL PIAVE, STORIE DELL’ISONZO. ESSA E’ LA VOCE DEI NOSTRI MORTI CHE GIAMMAI SI ESTINGUE”.
La fontana ha un aspetto esuberante rispetto all’ambiente circostante, svolgendo anche una funzione di spartitraffico, in quanto si trova sopra un rialzo coronato da aiuole e gradoni di accesso. Dal punto di vista tecnico, la fontana è costituita da un tamburo di forma ottagonale, con un’anfora scolpita in rilievo su ogni lato. È sormontata da un corpo centrale dal quale fuoriescono otto zampilli d’acqua che si riversano nel bacino del tamburo. Da qui, attraverso otto cannelle situate sul collo di ogni anfora, l’acqua ricade in una vasca anulare posta alla sua base, con otto sfere di pietra dislocate lungo il perimetro del suo bordo.
Inoltre lì fa capolinea il tram, ci sono tre bar-caffè e dalla piazza si diramano le vie importanti: Imbriani che porta alla circonvallazione, Baldinucci che porta all’Anagrafe e alla Biblioteca e via Brofferio, che porta al Politecnico.
Il Campus del Politecnico a Bovisa Milano
Il Campus Bovisa del Politecnico rappresenta un interessante luogo di cultura e formazione all’interno del quartiere. L’area in cui si trova il campus universitario è stata oggetto di una riqualificazione che ha interessato un complesso industriale storico a partire dagli anni ’90. La Bovisa è infatti sede del Politecnico di Milano, diviso in due campus universitari: quello est, situato nelle strutture della ex Ceretti e Tanfani, per la Facoltà del Design, e quello ovest per Ingegneria. Il campus si è consolidato come punto di riferimento per la cultura e l’innovazione nel quartiere, offrendo spazi di studio, ricerca e formazione all’avanguardia.
Inoltre, durante le scorse edizioni della Design Week, nel dipartimento di Design del Politecnico Bovisa a Milano, quattro urban artist di fama internazionale (Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501) e venti studenti del Politecnico hanno collaborato per realizzare una serie di murales artistici su una superficie di duemila metri quadri di muro. Questo evento dal vivo di pittura ha dato vita ad una mostra permanente a cielo aperto, che oggi può essere ammirata da tutti.
Il murales “Territorizzontali”
Nel lontano 1909 nasceva la Milano Films, che in seguito diventò la Armenia Films, la prima grande casa di produzione cinematografica italiana. Fu proprio nel teatro di posa del quartiere Bovisa, nella periferia nord di Milano, che venne realizzato il primo lungometraggio muto italiano, il capolavoro in costume degli anni ‘10 “L’Inferno” (1911).
Oggi dello stabilimento cinematografico rimane solo la facciata esterna, il cui muro è stato riqualificato nel novembre 2012 da un dipinto murale di 32 metri chiamato “Territorizzontali”. All’interno dello spazio adesso si trova un parco pubblico. Il murales esterno è stato realizzato da un gruppo di laureati alla NABA, il “Collettivo F84”, con il contributo attivo degli abitanti del quartiere. Il murales si ispira alla storia del cinema milanese e al quartiere, che in passato fu fortemente industriale e conosciuto come “la piccola Manchester”.