Il ristorante Tram Tram Milano il prossimo 20 ottobre si trasforma per unire l'arte al buon cibo, con l'esposizione di Trame di Giulia Birindelli
Tram Tram Milano, fermata con cucina, è il ristorante, a base di cucina romana, che dal prossimo 20 ottobre aprirà le proprie porte all’arte, creando un nuovo format di ristorazione, che punta a soddisfare non solo il corpo, ma anche l’anima, con l’intensa esposizione artistica “Trame” dell’artista Giulia Birindelli.
Tram Tram Milano: cibo e arte
Tram Tram Milano è il locale situato nel quartiere Porta Venezia, considerato uno dei quartieri più cool del mondo, che per la prima volta unisce il cibo all’arte. Da sempre Tram Tram Milano si è posto l’obiettivo di diventare un centro culturale per il quartiere, un luogo dove potersi incontrare con gli amici per fare un aperitivo e contestualmente avere la possibilità di leggere un buon libro, incontrare artisti, ascoltare musica. Per raggiungere sempre di più questo intento Tram Tram Milano, a partire dal 20 ottobre, si trasformerà nel primo wine bar-bistrot a diventare anche galleria d’arte, per ospitare la nuova mostra dell’artista Giulia Birindelli, dal titolo “Trame”.
Coloro infatti che si recheranno qui per mangiare e bere in compagnia, potranno godere anche la vista delle opere di Giulia Birindelli. Un modo per avvicinare più persone all’arte e allo stesso tempo amplificare il concetto di bellezza, legandolo al buon cibo. Un’idea bella e buona, potremmo dire.
Trame di Giulia Birindelli
Nel suo percorso espositivo “Trame” l’artista ci racconterà il suo legame con la parola. Dai suoi primi lavori, che sono intagli di scritti di poeti o scrittori amati, fino ad arrivare alle ultime tele, dove la scrittura è nascosta dietro un taglio, uno squarcio, diventando sempre più astratta. Le parole diventano precarie, dunque anche aperte a nuove sfumature, ma soprattutto incapaci di esprimere a pieno i concetti, e dove non arrivano le parole arriva l’intervento artistico. ”Il testo intagliato, facendo scorgere tra le sue pieghe il buio, esibisce il carattere straordinariamente limitrofo del linguaggio (e della poesia in modo esemplare), il suo posare su qualcosa di non padroneggiabile, di nascosto.” Commenta Giulia Birindelli. Una mostra insomma da non perdere, che diventa ancora di più allettante se si pensa che dopo è possibile completare la serata con tartare di fassona, tartufi bianchi della Valgrué e un buon calice di vino rosso.