L'obiettivo di Atm e Ledha Milano è eliminare le barriere architettoniche: le difficoltà vissute per le disabilità
Nei giorni scorsi Atm e Ledha Milano Città Metropolitana hanno firmato un protocollo d’intesa per rafforzare l’impegno nel promuovere il diritto all’accessibilità e al trasporto delle persone con disabilità e mobilità ridotta, abbattendo le barriere architettoniche
L’accordo per permettere alle persone con disabilità di viaggiare con minori difficoltà
Un accordo tra le due società, Atm e Ledha Milano Città Metropolitana, che consolida la collaborazione già attiva da tempo tra le due realtà per sviluppare nuovi progetti e amplificare la sensibilizzazione tematiche, come quella della disabilità.
L’obiettivo, infatti, oltre a quello concreto che porta all’implementazione di strumenti di inclusività nelle stazioni e sui mezzi di trasporto, è anche di sensibilizzare maggiormente le persone. A tal proposito, il protocollo prevede dei tavoli tecnici di confronto periodici e anche corsi di formazione per tutti i dipendenti Atm che lavorano a contatto con i clienti.
Barriere architettoniche nelle stazioni metropolitane
Il comunicato di Atm, sottolinea come ad oggi tutti i bus urbani e le linee metropolitane più recenti M3, M4 e M5 siano accessibili al 100%. A differenza, invece, delle altre due linee metropolitane M1 e M2, che risalgono agli anni Sessanta, per queste prosegue il piano di interventi per dotare di ascensori e montascale le stazioni sprovviste.
Partiranno, infatti, i lavori per 9 stazioni: Sesto Rondò, Bande Nere, San Leonardo, Uruguay, De Angeli per la M1 e Sant’Agostino, Garibaldi e Lambrate per la M2, con un investimento complessivo di 21 milioni di euro.