Finisce con un brutto 0-0 la trasferta del Milan a Napoli, ma ancora peggiore è il dopopartita dei rossoneri, con l’amministratore delegato Adriano Galliani aggredito in maniera quasi animalesca da una cinquantina di esagitati tifosi napoletani, peraltro rinnegati lunedì mattina dallo stesso presidente partenopeo De Laurentiis (che dopo la gara d’andata non aveva però risparmiato toni alti): “Ne sono mortificato. Ho già chiesto scusa a Galliani nel nome della città di Napoli, che non è rappresentata da 50 persone ma da 5 milioni che nulla hanno a che vedere con quelle poche persone”.
Meglio così, anche se sui rossoneri cala la furia di un tifo che nel nuovo tecnico Roberto Donadoni aveva posto le speranze di una vittoria che pareva concretizzarsi nel primo tempo, quando ad Hamsik viene annullato un gol valido (ma non facile da verificare), con il giocatore azzurro che insacca da due passi dopo un assist di testa di Zalayeta, con Pirlo che tiene viva l’azione. Così, questo Milan rabberciato che da questo torneo, dal punto di vista arbitrale, ha sicuramente ricevuto più torti che favori, passa per ‘quasi ladro’ complice una radiocronaca Rai ‘fatta in casa’, che ogni circa due minuti si perita di ribadire come il Napoli (che ritrova Mannini) sarebbe in vantaggio se non fosse per quel gol valido annullato alla squadra di casa, e ancora con paragoni irriguardosi fra la mano alzata di Maldini nella richiesta del fuorigioco a quella storica di Baresi (come se fosse questa la caratteristica di uno dei più grandi difensori che il calcio italiano abbia mai visto).
Il Milan comunque per l’ennesima volta spreca una buona occasione per regalare ai propri tifosi una serata di grande calcio. Il Napoli di Donadoni certo sembra una squadra ritrovata, ma Beckham (inghiottito pure lui nella mediocrità rossonera), Pirlo, Flamini e Seedorf non respirano a causa dell’ottimo pressing di casa. In avanti Inzaghi è impalpabile, e alla fine il meno peggio è Pato, che almeno ci prova, ma sbaglia tantissimo. In difesa Zambrotta e Maldini (soprattutto quest’ultimo), non impressionano, mentre la sola presenza di Dida mette paura, ma ai tifosi milanisti. L’assenza di Ambrosini pesa oltre il lecito, mentre sono importanti, nella ripresa, gli ingressi di Kakà e Ronaldinho: in oltre mezzora di gioco il primo tocca un paio di palloni, il secondo pure, ma in maniera decisamente peggiore. Alla fine, mentre Capello convoca Beckham nella nazionale inglese, il Milan strappa un punto importante nella rincorsa al terzo posto che vale l’ammissione diretta alla Champions League (che tristezza…). Intanto, sono novità della mattinata di lunedì, da Milano si fanno più insistenti le voci di un possibile addio di Ancelotti alla panchina rossonera fine stagione. Destinazione più probabile il Real Madrid.