L'attesa è quasi finita. Domenica sera, finalmente, Inter e Juventus si ritroveranno di fronte dopo 21 mesi di attesa. Se ne parla su Blogosfere Sport e Motori:
E' cambiato tutto dall'ultima volta che il Derby d'Italia venne giocato in campionato. Era il 12 febbraio 2006 e Alessandro Del Piero mostrava la sua linguaccia ai nerazzurri dopo una perfetta punizione dal limite. Con quella vittoria i bianconeri iniziarono a cucirsi addosso lo scudetto che poi venne strappato via (insieme a quello del 2004/05) dal terremoto Calciopoli.
Messi alle spalle i record nerazzurri della passata stagione e la traumatica esperienza in B dei bianconeri si torna a parlare della sfida infinita tra due squadre che non si sono mai volute particolarmente bene. Domenica sera molti avranno il cuore in gola. Ci sarà in palio l'onore, anche se molti nerazzurri hanno più volte cercato di gettare acqua sul fuoco negli ultimi tempi.
Oggi è toccato a Massimo Moratti che sulle pagine della Gazzetta dello Sport ha spiegato: "La tradizione conta, eccome. Parliamo pur sempre del derby d'Italia, di una sfida che ha fatto la storia del calcio italiano. Voglio vincere, ci mancherebbe altro. Però, ripeto, il nostro campionato non finisce domenica. La vittoria vale tre punti con la Juve e con le altre squadre. Non stiamo a preferirne una piuttosto che un'altra". Poi fa una precisazione che risulterà sicuramente indigesta a molti tifosi bianconeri: "C'è tanta rabbia in loro ed è quasi naturale individuare nella rivale di sempre un facile capro espiatorio, ancor di più se questa rivale è uscita pulita dallo scandalo che tanti dolori ha causato ai tifosi bianconeri. Capisco tutto, ma sbagliano porta. Bisogna ricordare bene che la vera vittima degli ultimi dieci anni è stata l'Inter".
Chiude svelando i "ringraziamenti" della Juventus per gli acquisti di Ibrahimovic e Vieira: "Erano sul mercato e noi ci siamo presentati facendo un'offerta importante, evitando di approfittare delle difficoltà della Juventus. Un'offerta in linea con i prezzi correnti di mercato. La società bianconera mi ringraziò per quell'operazione: vorrà pur dire qualcosa".
Dall'altra parte invece parla Vincenzo Iaquinta. Lo fa senza timori, perché la Juventus arriva avvantaggiata alla partita. I bianconeri non hanno nulla da perdere. Sono più deboli dell'Inter e non hanno una rosa all'altezza. Ma ha ragione Buffon quando dice che 11 contro 11 possono giocarsela contro chiunque. Iaquinta aggiunge: "Secondo me ci temono anche un po'. Ne sono convinto perché gli stiamo addosso. In secondo luogo perché i campioni li abbiamo pure noi. Poi c'è l'ambiente: giochiamo in casa e in partite come questa si sente. Infine conosco la nostra voglia di rivincita, anche se quella non manca neanche a loro. Immagino che Ibra vorrà farsi rimpiangere. Come sarà accolto? Malino". Dovrà tapparsi le orecchie il buon Zlatan, ma anche questo sarà il bello di Juventus-Inter. Da spettatori neutrali ci divertiremo come matti. Comunque andrà a finire… sarà un successo.