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Ogni giorno un teatro è costretto a tenere abbassato il sipario a causa di qualche attore o tecnico positivo al Covid-19.
I teatranti meneghini: “È un lockdown non dichiarato ma che c’è, ondivago, colpisce a macchia di leopardo e a sorpresa”. Il Piccolo Teatro ha dovuto rinviare di due settimane il debutto di “M il figlio del secolo”, il Teatro Litta ha abbandonato il “Revolutionary Road” e il Pacta ha inaugurato in streaming e a platea vuota il festival pactaSOUNDzone. Il Menotti ha capovolto il cartellone a causa dei positivi nel cast di “Far finta di essere sani”, mentre il clown dei clown David Larible rimarrà a Milano una sola settimana (26-30 gennaio), per colpa dell’allungamento della quarantena di chi arriva dalla Russia.
Infine, al Franco Parenti, Laura Morante getta la spugna e per risolvere la situazione, Andrée Ruth Shammah ha prolungato il divertissement “Mrs Fairytale” di Filippo Timi.
Il Teatro Carcano è rimasto chiuso dal 13 al 23 gennaio. Gli spettacoli “Da lontano” con Isabella Ragonese e “The Spank” con Filippo Dini e Valerio Binasco sono stati cancellati.
Serena Sinigaglia, direttrice artistica del Carcano insieme a Lella Costa, ha annunciato: “I giorni di Capodanno sono stati ottimi.
Poi è arrivato gennaio e, complici le vacanze, Milano si è svuotata. Contavamo molto sui due spettacoli che sono saltati: di fatto i primi con l’impronta della nuova gestione. E invece siamo precipitati nella bufera: non si vede a un palmo dal naso. Stiamo vivendo un momento quasi eroico“. Da qui a marzo, in cartellone: i Kataklò, Ascanio Celestini, Natalino Balasso, Maria Amelia Monti, Marina Massironi, Angela Finocchiaro.
Il direttore del Piccolo, Claudio Longhi, ha affermato: “Pur tra le mille difficoltà figlie della precarietà dei tempi, ha portato risultati significativi e confortanti e si è assistito a una riappropriazione dello spazio teatrale da parte degli spettatori”. E aggiunge: “Le lancette dell’orologio non si sono solo fermate, ma hanno dato l’impressione di marciare all’indietro. I flussi del pubblico ne hanno puntualmente risentito. Mentre la percezione del disagio e della preoccupazione degli spettatori si fa sempre più palpabile.
È importante non abdicare al proprio diritto a esserci“.
La direttrice artistica del Teatro Franco Parenti, Andrée Ruth Shammah, ha chiarito: “Abbiamo assunto due interpreti in più per sostituire chi si ammalasse. Per esempio, l’attore che recitava con Timi, positivo, ha ora una “controfigura” che ne mima i gesti, mentre la sua voce è stata registrata”. E conclude: “Non mi sentirete mai lamentarmi. Il Covid danneggia noi come tanti altri settori. Il pubblico va rassicurato.
Il nostro è un modo in cui in un attimo puoi crollare ma l’attimo dopo rinascere“.
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