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A Milano torna Notre Dame de Paris: la rappresentazione compie 20 anni

All'evento celebrativo del ventennale presenzieranno Riccardo Cocciante e gli artisti della 'prima volta'.

Notre Dame de Paris torna sul palco degli Arcimboldi di Milano

Notre Dame de Paris, andata in scena il 14 marzo 2002 per la prima volta in Italia, torna sul palcoscenico.

Torna Notre Dame de Paris: le parole di Riccardo Cocciante

Riccardo Cocciante presenta la celebrazione della sua opera a Milano, dichiarando: “Sono trascorsi vent’anni dalla prima rappresentazione italiana ma la forza, la maestosità e la grandezza di quest’opera popolare sono quelle del primo giorno. Notre Dame de Paris parla dell’anima umana, che è eterna e soffre, ieri come oggi, per amore e per le ingiustizie. Racconta dell’incapacità di accettare l’altro, il diverso da noi. L’essere umano si evolve ma i sentimenti e le dinamiche di cui è vittima e carnefice allo stesso tempo restano i medesimi perché appartengono alla sua natura fallibile. La forza di Notre Dame de Paris proviene anche dal pubblico che continua ad appassionarsi alla storia di Esmeralda e Quasimodo, due diversi che lottano per essere amati e amare”.

Al teatro degli Arcimboldi torna Notre Dame de Paris

L’originale cast di Notre Dame de Paris è pronto a tornare sul palco. Le musiche di Riccardo Cocciante accompagneranno lo spettacolo che dal 3 al 27 marzo riparte al teatro degli Arcimboldi di Milano.

Riferendosi agli ultimi due anni di stop del mondo dello spettacolo, a causa della pandemia di Covid-19, Cocciante afferma: “Noi artisti cerchiamo di ricominciare a vivere. La cultura è stata messa da parte, approfittiamo del momento per far nascere qualcosa di nuovo. Diamo un esempio, andiamo sul palco e cerchiamo di essere più forti di prima“.

Sul palcoscenico ci saranno nuovamente Lola Ponce nei panni di Esmeralda, Giò Di Tonno in quelli di Quasimodo e Vittorio Matteucci in quelli dell’arcidiacono Frollo.

Torna Notre Dame de Paris: il problema dell’escluso

“Il problema dell’escluso è un problema eterno e noi lo descriviamo bene nello spettacolo” sottolinea Cocciante. All’interno dell’opera è presente un importante riferimento al tema dello straniero visto come clandestino: “Ci serva da lezione, basta con queste cose terribili che succedono intorno, cerchiamo di unirci ed essere più coerenti, più buoni e più gentili“.

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