La situazione nei teatri di Milano è grave.
Tra i settori più colpiti dalla crisi economica successiva al lock down c’è infatti quello delle arti dello spettacolo. Complice, la diminuzione della capienza delle sale e una disattenzione generale al problema della crisi dei teatri.
Tra i dati che rispecchiano la situazione dei teatri di Milano in seguito all’emergenza Coronavirus, è la diminuzione della capienza delle sale a preoccupare. Ad esempio, la Sala Grande del Franco Parenti è passata dopo il lockdown ad ospitare da 500 posti a 320.
Se si dovesse limitare la capienza a 200 spettatori ne seguirebbe per il Parenti un grave danno economico.
A sottolineare la grave situazione dei teatri è stata una manifestazione svoltasi sabato 10 ottobre a Milano. Centinaia di lavoratori dello spettacolo hanno infatti schierato cinquecento bauli lungo l’intera piazza del Duomo in una protesta silenziosa. Le casse, tipicamente utilizzate per contenere gli oggetti di scena, sono state lasciate vuote, affiancate dagli operatori dello spettacolo vestiti di nero.
Poco più in là un cartello: “Un unico settore, un unico futuro“.
Quanto i lavoratori dello spettacolo denunciano è l’idea che si è diffusa che i teatri possano essere veicolo di contagio. Con l’obbligo di mascherina e la sanificazione attenta delle sale in seguito ad ogni spettacolo, il teatro non è però più pericoloso di altre strutture, che attualmente sono aperte con minori restrizioni.