Vi avevamo mostrato l'iniziativa "Scusate il Disturbo", ovvero una marcia silenziosa da Piazza Duomo, passando per Palazzo Marino, per poi terminare alle Colonne di San Lorenzo.
Tutto per protestare contro il Comune. Come scrivono sul loro blog:
Zittire può essere un atto invasivo. Il nostro gesto vuole essere pacifico e ironico e intende denunciare la violenza strisciante di chi, imponendo il silenzio in questa città, sta causando il deserto culturale, limitando la creatività, impedendo l’aggregazione e lo sviluppo di forme di cultura dal basso.
Il deserto culturale non solo ha un risultato drammatico sulla vivibilità della città, ma crea un "silenzio inquieto" nutrendo il sentimento di insicurezza.
Vogliamo rispondere a chi gestisce in maniera fallimentare la città, svuotandola, limitando lo sviluppo culturale, sgomberando gli spazi sociali, alimentando il "bisogno di sicurezza", le paure e l’intolleranza
I partecipanti al corteo sono stati pochini, ma a quanto pare la mini-manifestazione ha sortito l'effetto voluto.
L'assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo ha detto che "la «movida» dei giovani non viene messa in discussione e non dovrebbe nemmeno far più discutere i comitati di zona"
Propone una soluzione sul modello di Barcellona
"Sul modello di Barcellona, Milano intende individuare degli spazi urbani dove concentrare locali e intrattenimenti serali.
Per i ragazzi rappresenterebbe un punto d’incontro, un luogo d’aggregazione e di scambio culturale. Per i cittadini, invece, sarebbe un’area ben definita in termini geografici, non invadente verso le loro abitudini e necessità di residenti, e monitorata da opportuni controlli"
La soluzione sta nello
"stabilire delle precise aree destinate alla «movida» notturna, escludendo gli edifici residenziali e i punti della città con la più alta concentrazione abitativa, e lì garantire o ripristinare il rispetto della legalità (igiene, polizia locale, insonorizzazioni ectc.)"
Quindi creare un vero e proprio "quartiere della movida", come chiedono anche i comitati di quartiere.
In visione dell'Expo è necessario conciliare sia le esigenze di chi si vuole divertire sia di chi vuole dormire.