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“Bridge”, un hub per l’istruzione, è stato lanciato dall’Università Milano Bicocca in Uganda

Sito a Lacor, nel nord dell’Uganda, il St. Mary’s Hospital è uno dei principali centri sanitari non profit dell’Africa equatoriale ed è diventato di recente una base esterna per l’Università Milano-Bicocca per la formazione di studenti e specializzandi. La sinergia quinquennale tra le due entità prende il nome di “Bridge” (Bicocca Research and Innovation for Development and Global hEalth). “Siamo orgogliosi di partecipare ad un’iniziativa importante per la salute globale, che riflette pienamente i principi del Piano Mattei”, afferma la rettrice Giovanna Iannantuoni. “Offre un’opportunità di sviluppo sotto due aspetti ai nostri futuri professionisti: sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista umano. L’obiettivo principale è comprendere le complicate necessità locali, identificare le zone che necessitano sostegno e fondare le premesse per attività congiunte per migliorare l’educazione e la ricerca mediche”. Il Lacor Hospital è supportato dalla Fondazione Corti, creata dallo sforzo e la dedizione di due medici, uno canadese e l’altro italiano, che dal 1961 hanno deciso di dedicare la loro vita a garantire diagnosi e cura ad una delle popolazioni più vulnerabili del mondo. “Se siamo ancora in grado di farlo, è sicuramente grazie al supporto dei donatori dei Paesi a reddito elevato che comprendono l’importanza di aiutare una realtà cosi attiva ed efficace come questa”, dice Dominique Corti, presidente della Fondazione. “È confortante non sentirsi più soli nelle nostre battaglie quotidiane, ma sentirci parte di una comunità più grande”, conclude il dottor Emmanuel Ochola, direttore scientifico del Lacor.

Il nosocomio in Uganda, da oltre due anni, serve come luogo di pratica per gli studenti registrati nel penultimo e ultimo anno di studi medici, almento come sottolineato da Gabriella Pasi, Vice Rettore di Internazionalizzazione presso l’Università Bicocca. Questa esperienza ha un notevole effetto su tutti coloro che ne hanno la fortuna. Tra questi Ginevra Parozzi, una studentessa di Milano di 23 anni al suo sesto anno di studio, che durante il suo quinto anno ha passato due mesi nel dipartimento di ginecologia e pediatria. “E’ stato arduo, ma anche meraviglioso,” racconta con emozione. “Da una prospettiva lavorativa, sento di avere imparato moltissimo. Sono stata coinvolta attivamente nel funzionamento dell’ospedale e questo mi ha sfidata, sì, ma mi ha anche permesso di guadagnare competenze variegate. E l’arricchimento dal punto di vista umano e personale è indescrivibile. L’empatia con le persone locali e la collaborazione con il team medico mi hanno aiutato a sviluppare un approccio incentrato su comprensione e condivisione. Quindi, mentre gli inizi non sono stati facile per me al Lacor, è stato ancora più difficile ritornare in Italia”. A breve, Bridge incoraggerà anche ricerche in altri campi accademici dell’Università, come Economia, Psicologia e Informatica, oltre alle iniziative mediche.

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