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Riapertura Ospedale in Fiera a Milano: tornerà operativo venerdì 14 gennaio

L'Ospedale in Fiera riapre per la terza volta. Dall'inizio della pandemia ha curato 505 pazienti Covid.

Riapre l'Ospedale in Fiera a Milano

Nella giornata di venerdì 14 gennaio l’Ospedale in Fiera a Milano torna in pista: l’astronave ideata da Bertolaso durante la prima ondata accoglierà nuovamente i pazienti Covid.

Riapertura Ospedale in Fiera a Milano: curati 505 pazienti

Verranno attivati due compartimenti: qualora cresca l’urgenza, progressivamente, verranno abilitati ulteriori moduli. L’attività dell’ospedale sarà coordinata dal Policlinico di Milano in collaborazione con la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia. L’Ospedale in Fiera riapre per la terza volta: la prima risale al 6 aprile 2020, quando entrarono i primi due pazienti e chiuse poi a giugno 2020; la seconda è datata 23 ottobre 2020 e ha chiuso poi a giugno 2021. Ad oggi, la struttura ha preso in carico in totale 505 pazienti.

Riapertura Ospedale in Fiera a Milano: le polemiche

L’Ospedale è stato spesso oggetto di disputa: il numero di letti disponibili è variato da 600, a 400 e poi ancora a 200. Infine, si è arrivati al numero definitivo di 157 posti letto suddivisi in moduli, ognuno amministrato da una struttura ospedaliera della Lombardia. Il Policlinico di Milano torna nuovamente ad occuparsi del coordinamento, mettendo a disposizione il personale tecnico, tecnico sanitario, amministrativo, farmaceutico e di supporto per la sua gestione; inoltre, il Policlinico, insieme al Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e ad altre strutture pubbliche e private accreditate, mette a disposizione il personale sanitario, anestesisti e infermieri di area critica.

Riapertura Ospedale in Fiera a Milano, obiettivo: alleggerire le terapie intensive

I primi due moduli in questione disporranno di 15 posti lettociascuno. L’attività clinica verrà coordinata dal personale del Policlinico e del Niguarda, in collaborazione con le altre strutture coinvolte. In questo modo, si cercherà di alleggerire le terapie intensive degli ospedali lombardi, consentendo loro di dedicarle a pazienti con altre patologie.

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