Lo rivela la classifica di Italia Oggi
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La classifica annuale di Italia Oggi, insieme all’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, rende noto che il capoluogo lombardo passa dalla 40esima posizione alla quinta per qualità della vita.
Qualità della vita: la classifica
La classifica vede sul podio la città di Parma, la quale guadagna 39 posizioni rispetto all’anno precedente. Salto di qualità anche per Torino, Milano, Trieste, Bologna e Firenze. Scendono in graduatoria le province di Como, L’Aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro.
Qualità della vita: lo sconvolgimento della classifica
Le metropoli sono riuscite a fronteggiare al meglio la pandemia di Covid-19. Nonostante siano state penalizzate dall’emergenza, nel 2021, si sono riprese con una rapidità disarmante rispetto ai centri di dimensioni ridotte.
A migliorare la posizione delle metropoli la ridimensionalizzazione dell’indicatore della popolazione (che contiene le classifiche di densità demografica, emigranti, morti in percentuale, immigrati, istruzione, nati vivi in percentuale, e numero medio dei componenti della famiglia), a cui è stato conferito un peso uguale o di poco superiore ad Affari e lavoro, Ambiente, Sicurezza, Salute, Tempo libero e Reddito.
In risalto la distanza tra le province del Nord e quelle del Sud. Tra le città del Centro-Sud solo Perugia, Macerata, Ascoli Piceno, Ancona, Terni, Grosseto e Fermo sono nella prima metà della classifica. Tra le province del Nord a rientrare nella metà inferiore: Vercelli, Rovigo, Prato, Rimini, Como, Asti, La Spezia, Imperia, Pistoia e Alessandria.
E la capitale? Non rientra nelle top e perde ben quattro posizioni, collocandosi al 54esimo posto.
Qualità della vita: il quesito del quotidiano Italia Oggi
Il giornale si interroga sul problema di fondo del Paese, ovvero “capire come sia possibile gestire al meglio i fondi del Pnrr di fronte ad un Mezzogiorno sostanzialmente incapace di reagire alla crisi sanitaria, ma anche sociale, politica ed economica che ha investito l’Italia, evitando che queste risorse si disperdano nei soliti mille rivoli di un clientelismo ostile a investimenti e innovazione, mentre le metropoli del Nord hanno già innestato una marcia in più e si preparano a recuperare il terreno perso. Un problema politico, oltre che sociale, dal quale dipenderà il futuro prossimo del Paese”.
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