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Roye Lee, clochard di via Torino con un sito (e tanto da raccontare)

L’incredibile storia di Roye, 72 anni, che vive in mezzo alla strada in pieno centro a Milano. Compositore e cantante americano, arriva in Italia nel ’56 a seguito della Nato. Negli anni ’60 sposa un’italiana e ha due figlie. Ben presto il matrimonio naufraga e la moglie fugge portandosi via le due figlie.

Roye frequentava Hemningay e assistito ai primi provini di Bruce Springsteen, ha conosciuto Frank Sinatra e Dean Martin che facevano parte della casa discografica dello zio, la Capitol.

Roye ha all’attivo 97 brani registrati presso la BMI, la SIAE americana. Nel ’68 cita in giudizio per plagio il Maurizio Arcieri, che aveva presentato a “Un disco per l’estate” la canzone “Cinque minuti e poi”, di Roye cui rivendica la paternità della musica. Roye è anche attore e partecipa a film e pubblicità, fino al ’92 in cui è il cowbow dello spot dei Lee Jeans.

Delusioni personali e professionali hanno portato Roye a mollare tutto e vivere in mezzo alla strada, tra l’indifferenza e della gente che affolla via Torino. La scorsa estate i vigili hanno cercato di cacciarlo, gli hanno buttato via tutti i suoi ricordi, i dischi, gli articoli dei giornali che parlavano di lui.

Ma Roye è ancora lì a regalare sorrisi e fantastiche memorie di vita a chi ha voglia di fare due chiacchiere con lui. Roye non chiede l’elemosina e non beve. Gran parte della giornata lo puoi trovare a leggere il New York Times di fianco all’edicola di via Torino, vicino alla Fnac.

Questo il suo sito. 

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