A partire da agosto cittadini e turisti del capoluogo lombardo potranno prenotare una corsa con i radiotaxi milanesi, 6969, direttamente con un click dalla app Uber.
Il servizio, che rientra in un accordo su base nazionale siglato tra i vertici dell’azienda americana e il consorzio ItTaxi (flotta di 12mila macchine in più di 90 città), sconvolge completamente gli schemi del trasporto pubblico non di linea.
I colleghi di 8585 e 4040 hanno preferito declinare l’offerta, dal momento che la partnership non ha interesse nell’ostacolare il Ddl Concorrenza.
Grazie all’intermediazione di Splyt, i clienti delle due realtà confluiscono nella stessa piattaforma. Finora Uber aveva operato esclusivamente con noleggiatori con conducente, mentre ora decide di collaborare anche con le auto bianche. Nel frattempo, ItTaxi allarga il bacino di potenziali passeggeri, in particolare giovani e turisti stranieri, i quali vedranno comparire anche i taxi sul proprio smartphone.
Non sono mancate polemiche e conseguenze: il 6969, dopo aver chiuso l’accordo, ha perso almeno un centinaio di collaborazioni con i conducenti, i quali sono passati ai concorrenti di 8585 e 4040, in aperta polemica con la scelta di allearsi con Uber.
L’alleanza Uber-6969 non è passata inosservata, anche perché arriva appena dopo le proteste contro il DDL Concorrenza. Il rilascio dell’app è avvenuto proprio il giorno in cui il Senato ha dato il via libera al DDL, l’articolo che dava licenza al governo di avviare la liberalizzazione del settore, ma poi stralciato da testo finale come chiesto dai sindacati (con scioperi preannunciati e manifestazioni a Palazzo Chigi).
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