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Nella giornata di mercoledì 24 novembre i taxi si fermeranno in tutta la nazione: lo sciopero, proclamato dai sindacati, durerà dalle ore 8.00 alle ore 22.00.
Durante una lunga riunione in conferenza, i sindacati nazionali hanno deciso che si manifesterà contro le liberazioni messe in atto dal ddl sulla concorrenza: i tassisti esigono lo stralcio dell’articolo 8.
Il disegno di legge contiene la deroga sul “riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea”. L’esecutivo adotterà un decreto legislativo che garantisce la “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”.
Il governo, infatti, apre alla concorrenza consentendo maggiore possibilità di scelta agli utenti con regole più stringenti per taxi, Ncc e Uber.
Il Ddl concorrenza mira a:
Il segretario nazionale di Unica Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe ha annunciato: “Il Governo deve bloccare le multinazionali che stanno deregolamentando il trasporto pubblico locale non di linea“. E aggiunge “Il ddl non risponde all’urgenza e all’emergenza in atto nel settore. Il Governo deve mettere fuori dal mercato le multinazionali e con la concertazione di arrivi a un riordino delle app tecnologiche.
Il Governo ha tempi troppo lunghi e questo sta favorendo le multinazionali che stanno continuando a deregolamentare i servizi. Inoltre, serve un intervento che sospenda le attività delle multinazionali che, non dimentichiamocelo, sono degli intermediari tra domanda e offerta in Italia ma che pagano le tasse in altri paesi. Il Governo deve intervenire e non far finta di non vedere”.
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