La città di Milano nel 1959 aveva anche un eliporto che portava fino a Lugano: la storia e cosa c'è ora in via Restelli al posto dello scalo.
Noi milanesi siamo molto fieri della nostra città, soprattutto perché qui non ci manca proprio nulla. Pensate che una volta non mancava nemmeno l’eliporto, che ai tempi era in via Restelli Milano, in uno spiazo non molto grande. A oggi rimane solamente una sagoma di dove atterravano gli elicotteri, ora occupata da un parco giochi.
Eliporto in via Restelli a Milano, la storia
Il 16 luglio 1959 venne stipulato l’atto costitutivo della Elipadana SAITE – Società Alta Italia Trasporto Elicotteri -. Il progetto prevedeva l’unione di Milano con Torino e Genova, attraverso voli in elicottero. L’ingegnere Agostino Giambelli fu nominato presidente e Gino Mattoli il direttore. L’idea non ci concretizzò nel migliore dei modi, soprattutto per la scelta non azzeccata di utilizzare uno spiazzo non molto ampio in via Restelli, tra piazza Carbonari e Viale Stelvio. Poco dopo l’avvio dell’ambizioso progetto i residenti dei palazzi vicini diedero inizio a una serie di proteste.
Il primo elicottero si librò in volo il 28 settembre successivo, per percorrere la tratta Milano-Malpensa-Lugano. Il prezzo del biglietto, andata e ritorno, era di 75 franchi svizzeri, ovvero 260 euro. Al giorno si effettuavano tre voli con un tempo di percorrenza di 40/50 minuti. Il mezzo scelto fu il Piasecki H21, chiamato Vertol V44B con 15 posti a sedere. Ben presto i passeggeri diminuirono soprattutto per il prezzo considerato troppo alto. Nonostante il successivo passaggio a un elicottero più piccolo i voli si fecero molto più radi, per concludersi definitivamente nel luglio del 1961. Al posto della pista ora c’è un parco giochi che mostra ancora lo spazio in cui atterravano i mezzi.
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