Un percorso espositivo che unisce giovani artisti e riflessioni sulla società attuale

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Un ciclo espositivo innovativo
Il mondo dell’arte contemporanea è in continua evoluzione e il ciclo di mostre “Pensieri, Parole, Opere, Omissioni” rappresenta un’importante occasione per riflettere su questo tema. Promosso da N0 Art Group presso lo Studio GIGA di Roma, il progetto si articola in quattro mostre bipersonali che coinvolgono otto giovani artisti. Questi eventi non solo mettono in luce la creatività emergente, ma offrono anche uno spunto di riflessione sulla coscienza collettiva e sull’identità contemporanea.
Un viaggio tra memoria e identità
La prima mostra, “Pensieri”, si apre il 5 marzo e presenta i lavori di Desirè D’Angelo e Guido Corbisiero. Entrambi gli artisti esplorano il legame tra memoria e identità, utilizzando installazioni e performance per rievocare esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza. La loro ricerca si concentra sull’importanza della memoria nel plasmare la nostra identità, affrontando temi universali che risuonano con il pubblico. Desirè D’Angelo, ad esempio, utilizza la sua arte per riflettere sul rapporto con la propria famiglia e sulla società contemporanea, mentre Corbisiero si concentra sull’autenticità e sull’interazione tra arte e cultura digitale.
La parola come strumento di indagine
Dal 9 aprile, la seconda mostra si focalizzerà sulla parola, con Sveva Angeletti e Andrea Frosolini che indagheranno l’incomunicabilità e le fratture semantiche dell’epoca moderna. Attraverso le loro opere, i due artisti metteranno in discussione il modo in cui comunichiamo e ci relazioniamo gli uni con gli altri, evidenziando le sfide che affrontiamo in un mondo sempre più connesso ma, paradossalmente, isolato. La loro ricerca invita il pubblico a riflettere su come le parole possano sia unire che dividere, creando un dialogo profondo e necessario.
Opere e omissioni: l’arte come connessione
La terza mostra, “Opere”, in programma dal 7 maggio, vedrà protagonisti Giulia Apice e Sebastiano Zafonte. Questi artisti si concentreranno sulla capacità dell’arte di creare connessioni e comunità, sottolineando l’aspetto relazionale della pratica artistica. Attraverso le loro opere, Apice e Zafonte inviteranno il pubblico a esplorare come l’arte possa fungere da ponte tra individui e culture diverse. Infine, dal 4 giugno, la mostra “Omissioni” chiuderà il ciclo, con i lavori di Diana Pintaldi e Raimondo Coppola, che indagheranno il vuoto e l’assenza, suggerendo un equilibrio paradossale tra presenza e scomparsa.