Scopri la mostra dedicata alla scultrice giapponese Aiko Miyawaki a Milano, un'esperienza unica tra arte e riflessione.
Argomenti trattati
Un incontro tra culture e forme artistiche
La mostra “Aiko Miyawaki: Sculpture 1966-1969”, ospitata nello storico Palazzo Cicogna dallo Studio Gariboldi, rappresenta un’importante occasione per esplorare il lavoro di una delle scultrici giapponesi più innovative del XX secolo. Nata a Tokyo nel 1929, Miyawaki ha saputo intrecciare il suo percorso artistico con quello di alcuni dei più influenti artisti italiani, come Piero Manzoni e Lucio Fontana. Questo legame culturale ha dato vita a opere che non solo riflettono la sua visione estetica, ma anche un dialogo profondo con lo spazio e la luce.
La scultura come esperienza sensoriale
La mostra, curata da Giovanni Gariboldi e Stefano Turina, si concentra sulla produzione scultorea di Miyawaki negli anni Sessanta, un periodo in cui l’artista ha iniziato a utilizzare l’ottone come materiale principale. Le sue opere, caratterizzate da forme geometriche e strutture complesse, invitano il visitatore a un’esperienza sensoriale unica. All’ingresso, una scultura triangolare in granito nero accoglie gli spettatori con l’incisione “Listen to your portrait”, un invito a riflettere e a interagire con l’opera.
Il potere della luce nelle opere di Miyawaki
Le sculture di Miyawaki non sono semplici oggetti d’arte, ma veri e propri organismi viventi che interagiscono con l’ambiente circostante. La loro superficie riflettente gioca con la luce, creando rifrazioni che trasformano continuamente la percezione dello spazio. I curatori descrivono queste opere come “scrigni di luce”, capaci di rivelare dettagli nascosti e di invitare il pubblico a esplorare il significato profondo dell’intimità espressa dall’artista. Ogni scultura diventa così un invito a un viaggio visivo e concettuale, dove il tempo e lo spazio si fondono in un’esperienza unica.
Un viaggio nell’intimità e nella riflessione
Entrando nello Studio Gariboldi, il visitatore si trova in un ambiente sospeso, dove il silenzio e la contemplazione diventano protagonisti. La mostra di Miyawaki non è solo un’esposizione di opere, ma un momento di riflessione in un mondo che corre veloce. Le installazioni, collocate su plinti bianchi, permettono di ammirarle da diverse angolazioni, invitando a un’esplorazione attenta e meditativa. In questo labirinto aureo, il pubblico è chiamato a decifrare il significato delle sculture, scoprendo un dialogo continuo tra luce, forma e spazio.