La senatrice Segre non partecipa all'inaugurazione della mostra a Milano per motivi di salute e attacchi online.
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Una decisione difficile per Liliana Segre
La senatrice a vita Liliana Segre, simbolo della memoria storica e della lotta contro l’antisemitismo, ha annunciato la sua rinuncia a partecipare all’inaugurazione della mostra di Marcello Maloberti al Memoriale della Shoah di Milano, prevista per il 27 gennaio. A comunicarlo è stato il figlio, Luciano Belli Paci, che ha spiegato come la madre, all’età di 94 anni, si senta molto stanca e provata. Questa decisione non è stata presa alla leggera, considerando il significato profondo del Giorno della Memoria, una data che rappresenta un momento cruciale per riflettere sulle atrocità del passato.
Il contesto del Giorno della Memoria
Il Giorno della Memoria, celebrato ogni anno il 27 gennaio, è un momento dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Quest’anno, la celebrazione si svolgerà il 28 gennaio, poiché il presidente Mattarella sarà in visita ad Auschwitz il 27. La senatrice Segre, che ha dedicato la sua vita a mantenere viva la memoria delle vittime, ha già ridotto i suoi impegni pubblici, segno della sua crescente stanchezza.
Recentemente, la senatrice ha subito una serie di attacchi e insulti sui social media, in particolare in relazione alla proiezione del documentario ‘Liliana’ di Ruggero Gabbai, che racconta la sua vita e le sue esperienze nei campi di concentramento. Questi attacchi, definiti immeritati e infondati, hanno contribuito a un clima di tensione e negatività attorno alla figura della senatrice. Luciano Belli Paci ha sottolineato che la decisione di non partecipare all’evento non è stata influenzata esclusivamente da questi insulti, ma è stata una scelta dettata dalla stanchezza.
La risposta delle istituzioni
In risposta a questi episodi di odio e antisemitismo, il Comune di Milano ha istituito una Commissione contro i fenomeni e linguaggi d’odio, un passo importante per affrontare e combattere l’intolleranza. La senatrice Segre, con la sua storia e il suo impegno, rappresenta un faro di speranza e resistenza contro l’odio, e la sua assenza agli eventi di commemorazione è un richiamo alla necessità di proteggere e sostenere la memoria storica.