Un'esplorazione delle radici artistiche di Milano, dal Duomo al Novecento.
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Milano: crocevia di arte e innovazione
Milano, una città che si erge come simbolo di creatività e innovazione, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel panorama artistico internazionale. La sua storia è costellata di eventi e figure che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. La mostra “Il Genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento”, ospitata dalle Gallerie d’Italia, è un’opportunità unica per esplorare questo straordinario percorso. Attraverso quattro macro-capitoli, i visitatori possono immergersi in quasi sei secoli di storia, scoprendo come Milano sia diventata un laboratorio di idee e innovazioni artistiche.
Il Duomo: simbolo di un’epoca
Il viaggio inizia con il Duomo, il cuore pulsante di Milano. Questa cattedrale, la cui costruzione è iniziata nel 1386, rappresenta non solo un capolavoro architettonico, ma anche un simbolo di perseveranza e visione. La mostra espone vetrate originali e un modellino della cattedrale, offrendo uno sguardo ravvicinato a un’impresa che ha richiesto secoli di lavoro. La figura di Leonardo da Vinci emerge in questo contesto, poiché il grande maestro fu coinvolto nella verifica della stabilità del Tiburio. I suoi schizzi e la lettera agli Sforza, in cui elenca le sue competenze, rivelano la sua poliedricità e il suo impatto sulla città.
Artisti e movimenti che hanno plasmato Milano
La mostra non si limita a celebrare il Duomo, ma esplora anche il contributo di figure come il Cardinale Federico Borromeo, che fondò la Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana. La sua attenzione verso gli artisti fiamminghi ha portato a Milano opere di grande valore, influenzando profondamente la scena artistica locale. Un esempio significativo è il “Piatto di pesche” di Figino, considerato un precursore del celebre “Canestra di frutta” di Caravaggio. Proseguendo nel tempo, il Settecento vede Milano trasformarsi urbanisticamente grazie a Giuseppe Piermarini, il cui Neoclassicismo ha lasciato un segno indelebile nella città, culminando nelle opere di Andrea Appiani e Francesco Hayez.
Il Novecento: continuità e innovazione
La sezione finale della mostra si concentra sul Novecento, un periodo di grande fermento artistico. Il Divisionismo e il Futurismo emergono con opere iconiche come “Le due madri” di Giovanni Segantini e i lavori di Umberto Boccioni. La mostra si conclude con Lucio Fontana, le cui innovazioni artistiche, tra cui il bozzetto per la Porta V del Duomo, testimoniano la continua evoluzione di Milano come laboratorio creativo. Questa esposizione non solo celebra le tappe principali della storia artistica milanese, ma invita anche a riflettere su come la città continui a essere un punto di riferimento per l’arte e la cultura.