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Chiusura dei teatri, Meyer: “Dobbiamo avere speranza”

Meyer in merito alla chiusura dei teatri: "Ci sarà un momento più bello"

Meyer commento chiusura teatri dopo nuovo dpcm
Meyer commento chiusura teatri dopo nuovo dpcm

Il sovraintendente del teatro della Scala di Milano, Dominique Meyer in merito alle misure decretate dal nuovo Dpcm sullo spettacolo che hanno sancito la chiusura dei teatri e vietato di ogni forma di spettacolo: “Maliconia per la nuova chiusura, ma dobbiamo avere speranza“.

Meyer: il discorso per la chiusura dei teatri

ll sovraintendente Meyer quando ha dato il via al saggio concerto di conclusione del percorso accademico all’Accademia della Scala nel corso del suo discorso pronostica quanto è stato decretato da Conte il giorno seguente: “E’ una strana serata oggi, tra speranza e malinconia. Malinconia perché abbiamo saputo che probabilmente di nuovo dovremo chiudere le porte di questo teatri. Dobbiamo passare questo strano e difficile momento. Comunque è la conclusione di una settimana straordinaria, con artisti che sono venuto a dare un po’ di luce a questo inizio d’inverno. E’ paradossale perché questa sera puntualmente i nostri giovani musicisti ci portano un segno di speranza. Noi tutti viviamo in un mondo che ha tante referenze verso il passato, si crede sempre che l’erba di prima fosse più verde: è un errore. Quando sentiamo questi giovani cantanti cosi preparati sappiamo che ci sarà un futuro per la lirica”.

Meyer prosegue riferendosi alla situazione in generale dovuta alla diffusione del Coronavirus lancia un messaggio di incoraggiamento: “Tutti hanno avuto un anno molto difficile. La scuola è stata chiusa per mesi, non hanno potuto lavorare e comunque sono arrivati al punto di oggi. Ho la fortuna, la possibilità e il piacere di consegnare loro il diploma. Chiedo a tutti di avere speranza. Di andare avanti anche se è difficile. Ci sarà un momento più bello”.

Roberto Bolle: “Sbagliato fermare tutto”

Anche Roberto Bolle si è unito alla schiera dei tanti contrari alla chiusura dei teatri e lo rende pubblico con un post su Instagram e su Facebook sottolineando la gravità delle conseguenze che ci saranno fermando arte e cultura: “L’arte e la cultura sono la voce e il nutrimento di un paese. Fermare tutto, vuol dire non solo imbavagliarlo, ma anche togliergli ristoro, impoverirlo con effetti anche di lunga durata di cui non conosciamo la portata soprattutto sui giovani. Per non parlare delle categorie professionali coinvolte che, al pari di tante altre, non hanno possibilità di sopravvivere economicamente con dignità a questa terribile emergenza. Nel rispetto delle esigenze sanitarie che restano prioritarie, mi unisco alla voce di coloro che chiedono di non sottovalutare il danno che la chiusura di teatri e cinema, realtà che avevano magnificamente interpretato le norme di sicurezza con risultati eccezionali, porta a tutto il Paese”.

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