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La crisi del movimento tra i bambini italiani: un allarme da non sottovalutare

L'Italia si trova in una situazione critica riguardo all'attività fisica dei più giovani, con gravi conseguenze per la salute.

Bambini italiani in attività fisica all'aperto
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Un quadro preoccupante

Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento allarmante della sedentarietà tra i bambini, posizionandosi tra i paesi europei con i tassi più elevati di obesità infantile. Secondo i dati dell’OCSE, il 94,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni non raggiunge i livelli minimi di attività fisica raccomandati. Questo fenomeno non riguarda solo i ragazzi, ma anche i bambini più piccoli, con il 19% di loro in sovrappeso e il 9,8% obesi. La situazione è aggravata dalla scarsa attività fisica, con solo un bambino su tre che pratica sport almeno una volta alla settimana.

Il ruolo dei genitori e della scuola

Un fattore determinante in questa crisi è il comportamento dei genitori. Oltre il 45% di essi preferisce intrattenere i propri figli davanti a schermi di televisori o tablet, piuttosto che incoraggiarli a giocare all’aperto. Questo porta a una perdita delle capacità motorie di base, con il 21% dei bambini tra gli 8 e i 10 anni che ha quasi completamente abbandonato attività come correre o saltare. Inoltre, il sistema scolastico italiano prevede l’attività motoria solo per le classi superiori della scuola primaria, escludendo così molti bambini da un diritto fondamentale al movimento.

Le conseguenze della sedentarietà

Le conseguenze di questo stile di vita sedentario sono gravi e possono portare a malattie croniche come il diabete di tipo 2, problemi cardiocircolatori e ortopedici. È stato dimostrato che i bambini obesi hanno una maggiore probabilità di rimanere obesi anche da adulti, con costi per la collettività che ammontano a 13,34 miliardi di euro all’anno. La mancanza di educazione alimentare, unita alla scarsa attività fisica, crea un circolo vizioso difficile da spezzare. Molti genitori non riconoscono il sovrappeso dei propri figli, contribuendo così al problema.

Possibili soluzioni per invertire la tendenza

Per affrontare questa crisi, è fondamentale introdurre un’ora di educazione motoria quotidiana in tutte le classi delle scuole elementari, come già avviene in altri paesi europei. Inoltre, le scuole dovrebbero tenere aperti i propri spazi ludici durante i fine settimana, permettendo ai bambini di giocare liberamente. È essenziale anche promuovere campagne di sensibilizzazione sull’importanza dell’attività fisica e dell’alimentazione sana, coinvolgendo attivamente i genitori. Solo così sarà possibile invertire la tendenza e garantire un futuro più sano per i nostri bambini.

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