Chi era Giovanni Greppi, l'architetto milanese che realizzò, oltre a numerosi palazzi storici del centro, i sacrari militari più famosi d'Italia
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L’architetto Giovanni Greppi è un famoso architetto italiano, nato e vissuto a Milano, famoso per aver realizzato i più famosi sacrari miltirari italiani e alcuni dei palazzi più famosi del centro di Milano. Scopriamo insieme la sua storia e le sue opere più famose.
Giovanni Greppi: la storia
Giovanni Greppi nasce a Milano nel 19 settembre del 1884. Il padre di Giovanni Greppi, Donato, aveva piccola bottega dove lavorava ferro battuto. E’ proprio tra le mura della bottega di famiglia che Giovanni Greppi inizia ad vedere ed imparare come, con pazienza e creatività, si riesce a trasformare un semplice metallo in un’opera d’arte. Il padre Donato avrebbe tanto voluto che il suo primogenito continuasse a lavorare nella bottega di famiglia, ma la madre di Giovanni, Luisa, lo incita a seguire gli studi. Così Giovanni, nel 1905, si iscrive alla Reale Accademia delle Arti di Brera, scegliendo il corso di architettura. Qui incontrò quello che fu il suo maestro, Camillo Boito, figura di spicco dell’architettura italiana, che lavorò in prima persona alla costruzione di uno “stile nazionale”, stile che influenzò tantissimo i futuri lavori di Giovanni Greppi. Nel 1907, a 23 anni, Giovanni Greppi consegue il diploma e ottiene ufficialmente la patente di professore di disegno architettonico. Fu così che ebbe inizio la sua carriera.
I soggiorni fuori Milano
Non appena diplomato Giovanni Greppi partecipò a numerosi concorsi. Il primo fu proprio nel 1907 per la realizzazione del progetto per la facciata della Stazione di Milano Centrale, concorso a cui arrivò secondo. Il concorso che segnò la svolta fu la vincita di una pensione annuale per soggiornare all’estero. Grazie a questa pensione potè andare a Parigi e frequentare l‘École des beaux-arts, dal 1908 al 1910, poi a Costantinopoli, Roma, viaggi che furono fondamentali per la costruzione del suo stile che si caratterizzò nella giusta combinazione tra estetica e funzione dell’edificio. Inoltre sviluppò anche la passione per gli acquerelli e le acqueforti che utilizzò più in ambito personale che professionale, dove passa alla storia soprattutto come architetto.
I lavori più famosi
Con lo scoppio della prima guerra mondiale Greppi venne incaricato nella realizzazione di acquaforti in ambito militare, tra le quali la più famosa è quella realizzata per diffondere il Bollettino della vittoria di A. Diaz, dove si annunciava la resa dell’Impero austro-ungarico e la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale. Terminata questa esperienza poi il suo lavoro sarà esclusivamente dedicato all’architettura. Nel 1931 progetta la nuova sede centrale della Banca popolare di Milano in piazza Crispi, dove progetta non solo l’edificio, ma anche ogni particolare, dalle inferriate ai mobili, ai banchi del cambio, alla camera del tesoro e alla sala di riunione del consiglio. Dopo questa importante esperienza lavorativa vinse anche il concorso per la progettazione della nuova sede della Cassa di risparmio in via Verdi, sempre a Milano. Nel 1940 riceve l’importante incarico di realizzare una città fabbrica per la Dalmine, azienda produttrice di tubi in acciaio, in provincia di Bergamo. Realizzò un progetto dove le case degli operai, la chiesa, gli spazi ricreativi e la scuola fossero perfettamente integrati col luogo.
I progetti che però resero famoso Greppi furono i sacrari militari, tra cui ricordiamo il sacrario militare del monte Grappa, quello a Pian di Salisei, Timau, Caporetto e San Candido. Quello più famoso però resta il sacrario militare realizzato nel 1938 a Redipuglia, sulle pendici del monte Sei Busi, il più grande sacrario militare esistente in Italia, simbolo della mitizzazione della guerra in epoca fascista. Un monumento che ha fatto si che si pensasse ai morti in guerra come a degli eroi per stimolare i giovani a combattere nuove guerre per la patria.
Gli ultimi anni di Giovanni Greppi
Negli anni del dopoguerra ricevette numerosi incarichi di progettazione. Tra il 1950 e il 1960 realizzò ventuno sedi della Banca popolare di Novara, tra cui anche quella centrale. Purtroppo però nel 1959 Giovanni Greppi resta vittima di un incidente stradale, che lo costringe ad una lunga convalescenza che lo portò un anno dopo alla morte, avvenuta a Milano il 12 aprile del 1960.