Arrestato il vicino di casa per aver ucciso Marta di Nardo, fatta a pezzi per 20€
Una tragica storia si è svolta a Milano, in cui Marta Di Nardo, una donna di 60 anni fatta a pezzi per 20€, è stata uccisa dal suo vicino di casa, Domenico Livrieri, un uomo di 46 anni che ha successivamente confessato il crimine.
Il movente sembra essere stato l’avidità, nonostante Marta avesse pochi soldi a disposizione. Nonostante questa situazione finanziaria, Livrieri ha ucciso la donna brutalmente con una coltellata alla gola, apparentemente con la speranza di accedere ai suoi pochi risparmi ogni mese.
Le autorità hanno immediatamente arrestato Livrieri, accusandolo di omicidio volontario, soppressione e vilipendio di cadavere. Il Gip Alessandra Di Fazio ha convalidato il fermo disposto dal pubblico ministero Leonardo Lesti, ordinando la custodia cautelare in carcere per Livrieri. Il suo avvocato aveva invece richiesto il ricovero in una struttura psichiatrica.
Marta Di Nardo, fatta a pezzi per 20 euro
La terribile sequenza degli eventi si è svelata con il racconto di Livrieri durante l’interrogatorio. Il 46enne aveva contattato Marta, affermando che doveva restituirle 20 euro.
Quando la donna è giunta a casa sua, Livrieri l’ha attirata in una trappola, sedendosi con lei sul bordo del letto. Quando la vittima si è voltata, Livrieri le ha inflitto una mortale coltellata alla gola, usando un coltello precedentemente nascosto sotto una coperta. Dopo l’omicidio, Livrieri ha nascosto il corpo sotto il letto e ha tentato di occultare l’orrore del crimine.
Le autorità sono venute a conoscenza del delitto quando i carabinieri hanno scoperto il cadavere di Marta, insieme a documenti e carte della vittima, tra cui un Postamat, due Postepay e un libretto postale.
La scoperta ha segnato la fine del labirinto di menzogne tessuto da Livrieri. In realtà, le indagini erano già in corso in seguito alla denuncia del figlio della vittima, presentata il 17 ottobre, sospettando che Livrieri avesse un coinvolgimento nell’allontanamento di Marta. Questo sospetto è stato confermato da alcuni residenti del palazzo che avevano visto Livrieri entrare ed uscire dalla casa di Marta.
L’arresto di Domenico Livrieri
Livrieri, al momento del suo arresto, aveva dichiarato ai carabinieri di essere stato a casa della vittima perché non sopportava l’odore del cadavere nella sua abitazione. Ha inoltre lasciato un referto medico a suo nome nella casa di Marta, che ha indirizzato i carabinieri al luogo in cui il corpo era nascosto.
Il movente dell’omicidio sembra essere stato il desiderio di Livrieri di accedere al bancomat di Marta e prelevare denaro ogni mese.
Dopo l’omicidio, ha prelevato 170 euro dai conti della vittima e ha cercato di acquistare un biglietto aereo per la Francia. Le autorità ritengono che questo crimine faccia parte di una storia di reati violenti passati, tra cui violenza sessuale, furto e rapine.
Nonostante una condanna precedente, Livrieri era stato inserito in una residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza a causa della mancanza di posti in strutture idonee. Questa situazione ha portato alla tragica sequenza di eventi che ha visto la morte di Marta.