Non si ferma la protesta degli studenti contro la didattica a distanza: blitz all'Università Statale di Milano
La protesta degli studenti contro la didattica a distanza e contro le decisioni della politica nei confronti della scuola non si fermano. Stamattina alcuni studenti universitari hanno fatto un blitz alla Statale di Milano, occupando i corridoi per protestare contro il disastro della scuola del Governo.
Blitz alla Statale di Milano: protesta degli studenti
Un gruppo di universitari del Collettivo Kasciavit ha occupato i corridoi dell’Università Statale di Milano nella mattina del 1 febbraio 2020.
Nel comunicato diramato attraverso la rete dagli studenti, si può leggere che: “Non solo la chiusura delle università ha dimostrato ancora una volta che il modello di università libera e accessibile a tutti è solo di facciata, che le disuguaglianze esistono e che il successo dipende dalle possibilità economiche e dal contesto di partenza, ma anche che la didattica online rappresenta un tragico impoverimento culturale per il nostro paese. L’università non è solo un luogo di pura impartizione di conoscenze, è “piazza del sapere”. Grazie alle università si fa, ma soprattutto si diffonde, la ricerca.”
I ragazzi spiegano chiaramente quali siano i problemi più critici delle decisioni del Governo sulla gestione della scuola durante la pandemia: “La perpetuazione della didattica online ha escluso migliaia di studenti che non hanno potuto seguire le lezioni, e si troveranno quindi ad essere fuoricorso per l’impossibilità di dare gli esami necessari. Non solo, la maggior parte degli atenei non ha formulato un piano compatto sulle modalità di somministrazione delle lezioni, così da lasciare ad ogni professore la libertà di utilizzare la piattaforma di suo gradimento, creando confusione tra Teams, Zoom, Skype. Inoltre, il 70% degli Universitari italiani è fuori sede, quindi accanto alla grande problematica di seguire le lezioni online, durante la pandemia, ha dovuto anche affrontare una crisi di natura economica.”
E corredano le loro istanze con i dati estrapolati da una ricerca dell’Università dell’Aquila sull’impatto che il lockdown sta avendo sugli studenti di tutta Italia: “L’abbinamento di queste due variabili ha portato molti universitari a vivere il lockdown come un incubo: in una ricerca condotta all’Università dell’Aquila, risulta che gli studenti hanno riscontrato impatto sul ritmo del sonno per il 68%, difficoltà di concentrazione per il 67% e perdita di energia per il 59% del campione di studenti. Inoltre, il 36% degli studenti ha riferito di soffrire di sintomi di ansia, mentre il 26% ha mostrato una sintomatologia depressiva.“