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Allarme cartelle esattoriali, Mascaretti: “Vogliono desertificare Milano”

Andrea Mascaretti di Fdl è preoccupato per l'arrivo delle cartelle esattoriali e va contro la giunta di Sala: "Vogliono desertificare Milano".

cartelle esattoriali milano
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Per la fine di gennaio è previsto l’arrivo delle cartelle esattoriali e Andrea Mascaretti di FdI attacca la giunta di Sala: Vogliono desertificare Milano” denuncia.

Cartelle esattoriali in arrivo a Milano

Le cartelle esattoriali in arrivo per fine gennaio a Milano preoccupano i tanti commercianti e piccoli imprenditori schiacciati dalla crisi.

A più riprese i commercianti e gli imprenditori di Milano hanno sottolineato la crisi arrivata in città dopo la pandemia. Una crisi che il comune di Milano ha ben presente e a cui ha cercato di far fronte stanziando 10milioni di euro. Ma le misure previste non sono per tutti e in molti temono che l’arrivo delle cartelle esattoriali possano significare una chiusura definitiva.

Con loro c’è Andra Mascaretti di FdI che dichiara: “Dopo tanti rinvii, da fine gennaio dovrebbe arrivare uno tsunami di cartelle esattoriali che si abbatterà su commercianti, ristoratori, partite IVA e piccoli imprenditori, l’ennesimo colpo, dopo undici mesi di enormi difficoltà economiche, per migliaia di operatori milanesi. Così non si può andare avanti. Vogliono desertificare Milano.denuncia Mascaretti.

Solo lo scorso anno, secondo la camera di commercio, 600 negozi hanno chiuso a Milano a causa delle difficoltà imposte dalla crisi. Tra gli ultimi negozi chiusi anche “Nuvole in cantinal’enoteca che univa la passione per il vino a quella dei fumetti. “ Se insistono, le saracinesche non si alzeranno più e sulla nostra Città l’impatto sarà terrificante. Anche a livello comunale da marzo ho avanzato numerose proposte per ridurre o sospendere le tasse locali a tutti quei commercianti, ristoratori e altri operatori economici che a Milano sono in ginocchio da quasi un anno e di fatto impossibilitati ancora a lavorare. Ho chiesto in primis all’Amministrazione comunale di non far pagare la Tari, almeno per i periodi in cui le attività sono rimaste chiuse, oltre che di azzerare l’addizionale Irpef comunale e le altre tasse locali per il 2020. Alla fine, dopo cinque anni, questa Giunta lascia una Città in ginocchio per la crisi, senza un piano di rilancio dell’economia e del lavoro, ma con tante tasseConclude Mascaretti.

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