"No dad day", la protesta organizzata dagli studenti del Liceo Virgilio di Milano per chiedere il ritorno in classe a gennaio.
Gli studenti del Liceo Virgilio di Milano si sono riuniti fuori scuola in segno di protesta per realizzare il “No dad day” la giornata contro la dad. “Non c’è la volontà di spendere i soldi per il futuro e per l’istruzione” commenta uno studente.
Protesta degli studenti del Liceo Virgilio
Il 22 dicembre è stato per gli studenti del Liceo Virgilio di Milano il “No dad day”, una giornata di protesta per dire di no alla dad, la didattica a distanza.
Gli studenti si sono riuniti fuori scuola e hanno occupato con le sedie il marciapiede per sottolineare la loro necessità di ritornare a seguire le lezioni in presenza. Gli studenti infatti temono che nonostante siano passati altri due mesi dalla chiusura delle scuole, determinato dall’incremento dei contagi in classe come in città, nessuno si sia impegnato per assicurare il rientro a scuola a gennaio.
“La dad è uno strumento emergenziale, non può essere la normalità” lamenta una studentessa che sottolinea il senso di alienazione che la dad comporta nella vita degli studenti. “Le lezioni da casa” spiegano gli studenti riuniti, sono una privazione di una “normalità fatta anche di svegliarsi presto la mattina, uscire, incontrare persone.”. E’ un disagio quello che si percepisce nelle loro parole.
Gli studenti allora si chiedono: “Perchè non sono stati investiti soldi per realizzare nuove strutture? E Perché non sono state riconvertire strutture pubbliche abbandonate?” eppure di tempo c’è stato. Il problema esiste da marzo. C’è stata l’estate e ora l’autunno, tempo per ipotizzare soluzioni, eppure si è ripiegato sulla dad. “Lo spazio c’è per trovare altre suluzioni. Non c’è la volontà di spendere i soldi per il futuro e per l’istruzione” è il commento amaro di uno studente.
Il “No dad day” si conclude. Gli studenti tornano a casa senza sapere se il 7 gennaio torneranno o meno in classe. Fontana, d’accordo con il sindaco Sala e tutti i sindaci della Lombardia, ha chiesto il rientro a scuola al 50% per gennaio, ma ancora una volta Sala sottolinea: “il problema vero sono i mezzi di trasporto”.