La nostra città è sempre oggetto di lavori, riqualificazioni e miglioramenti.
Purtroppo però gli edifici abbandonati a Milano sono davvero tanti, più o meno 180. La maggior parte aspettano di essere demoliti, altri attendono la riqualificazione per vivere una nuova vita. Tutti si possono rintracciare sul geoportale realizzato dagli uffici comunali. 5 di questi sono davvero incredibili e abbiamo deciso di parlarvene.
A Baggio c’è ancora l’Istituto Marchiondi, progettato nel 1953 dall’architetto Viganò.
Ai tempi fu uno dei primi esempi dell’architettura Brutalista e proprio per questo il suo plastico si trova al Moma di New York. Il riformatorio, che ospitava circa 300 giovani, fu chiuso nel 1970 e oggi è circondato da un recinto di filo spinato, per evitare che diventi rifugio abusivo per i senza tetto. Nell’attesa di essere demolita, la struttura per lo scalo merci in Porta Romana, può essere osservata dai binari della ferrovia.
La stazione dovrebbe essere riqualificata entro il 2026 e in questa occasione si procederà anche a eliminare per sempre l’edificio ormai in degrado.
Vicino allo scalo di Greco, invece, c’è quello che è stato rinominato Il Cementone: si tratta di una scatola, appunto di cemento, costruita nel 1985. Doveva essere il centro di calcolo di Ferrovie dello Stato, ma il progetto non è mai giunto al termine. Spostandosi nel quartiere Rubattino ci imbattiamo in quella che ormai è una discarica a cielo aperto.
I ventimila metri quadrati erano i capannoni da cui uscivano le auto Innocenti, Maserati e Lambretta. Concludiamo con gli edifici di via Medici del Vascello a Rogoredo – zona in attesa di riqualificazione -. I 160 mila metri quadri erano destinati a diventare edifici direzionali.