A distanza di 18 anni Milano non dimentica l'incidente che portò un aereo a schiantarsi contro il Pirellone.
Sono già passati 18 anni dal tragico schianto di un aereo da turismo contro il Pirellone, uno dei palazzi più famosi di Milano dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia. Nonostante a causa dell’emergenza coronavirus è impedita qualunque commemorazione pubblica, il presidente Fontana ha voluto rivolgere un pensiero particolare al drammatico evento che contò tre vittime e una sessantina di feriti.
18 anni dall’aereo contro il Pirellone
A perdere la vita il 18 aprile 2002 furono due impiegate del 26esimo piano, Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito, oltre al pilota Luigi Fasulo. “Noi non dimentichiamo. Anzi, ricordiamo quella tragedia con ancora più forza“, ha affermato il governatore della Lombardia ricordando come quell’episodio causò lo sfregio di uno dei grattacieli simbolo di Milano e di tutta Europa. Un palazzo che però è tornato a splendere come Milano e l’intera regione faranno una volta terminata l’epidemia.
Ogni anno la città si riunisce per commemorare lo schianto, cosa attualmente resa impossibile dalle restrizioni anti contagio. Inoltre al piano colpito dall’aereo, il 26esimo, vi è un memoriale in ricordo delle vittime.
L’episodio
L’incidente, verificatosi a pochi mesi di distanza dall’attentato alle Torri Gemelle di New York, fece diffondere il panico in tutta Italia. Non ebbe però nulla a che vedere con il terrorismo. Il pilota che si trovava solo a bordo aveva male interpretato le segnalazioni della torre di controllo di Linate. Impegnato probabilmente a risolvere un problema al carrello, si accorse troppo tardi del grattacielo contro cui finì nonostante un estremo tentativo di evitarlo.