La pandemia di Covid-19 ha provocato una “ristrutturazione” complessiva della mobilità in città, con un calo dei passeggeri sui mezzi che imporrà di rivedere l’intero scenario economico del settore nei prossimi anni.
Nel 2022 il Comune di Milano ipotizza di incassare 320 milioni da biglietti e abbonamenti dei passeggeri di bus, tram e metrò. Una somma ancora ipotetica, ma comunque inferiore a quella che Palazzo Marino incassava dal trasporto pubblico 10 anni fa. I ‘proventi da tariffe’ sono stati una voce in costante crescita nel bilancio del Comune: dagli oltre 334 milioni del 2012, sono saliti a 422 nel 2015, e poi hanno ripreso a salire fino agli oltre 437 milioni del 2019.
La causa? Gli aumenti delle tariffe (dovuti all’inflazione), ma soprattutto perché il numero dei passeggeri ha continuato ad aumentare.
L’altra voce di entrata con cui il Comune finanzia i trasporti è il trasferimento che arriva dalla Regione, che nel giro di dieci anni è stato abbastanza costante, intorno ai 265-267 milioni l’anno, fino ai 264 milioni del 2021. Qualche altra decina di milioni arriva al Comune sia come trasferimenti da altre amministrazioni, sia come incassi della sosta su strada, girati da Atm che gestisce il servizio.
Nel frattempo è cresciuta anche la spesa per il trasporto da parte del Comune: dai 667 milioni del 2012, agli 838 dello scorso anno. Gran parte di queste uscite va all’Atm, infatti, il contratto gross cost prevede un pagamento prestabilito a prescindere dal flusso dei passeggeri.
Nel 2021 il Comune ha dato ad Atm 670 milioni, mentre nel 2012 la cifra ammontava a 653.
Tra le voci in uscita spicca anche il corrispettivo che Palazzo Marino versa per rimborso lavori e gestione della M5, intorno agli 80 milioni l’anno.
Nel 2020 gli incassi da biglietti e abbonamenti sono crollati a poco più di 177 milioni, parziale la ripresa del 2021 (234 milioni).
In confronto all’ultimo anno pre-pandemia, il buco del 2020 è di 260 milioni, quello del 2021 di circa 200. Quest’anno sarà intorno ai 120-140 milioni.
Il governo ha dato a Milano poco meno di 250 milioni, contabilizzati nei bilanci 2020 e 2021. Una cifra notevole che, però, riesce a coprire il vuoto solo per un anno.
L’aumento del biglietto servirà per recuperare risorse, ma i maggiori introiti non saranno abbastanza: serviranno almeno 5 anni per recuperare tutti i passeggeri pre Covid. Aziende dei trasporti e enti locali stanno chiedendo al governo altri fondi di compensazione.
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