Continua a destare polemica il tema dei trasporti nella fase 2 soprattutto a Milano, centro economico della Lombardia, dove ogni giorni transitano milioni di persone.
Da giorni si susseguono idee e bozze di piani da mettere in pratica, ma il tempo stringe. Lunedì 4 la maggior parte delle aziende e degli uffici riaprirà i battenti e accoglierà i dipendenti e il timore che una cattiva gestione possa rigettare il nord Italia nel baratro è imperante. Tra tutti, si è fatta sentire la voce del governatore della Lombardia Attilio Fontana, il quale ha espresso dubbi sulla reale possibilità che Atm e Trenord riescano a gestire questa delicata situazione.
“Ho sottolineato ancora una volta la delicata questione del funzionamento del trasporto pubblico locale a partire dal 4 maggio – ha esordito Fontana -. Prima di tutto nel Dpcm andrebbe dichiarata la possibilità di “spalmare” su un orario più esteso l’avvio delle attività produttive quotidiane e magari organizzare su 7 giorni i turni di lavoro, proprio per non creare i picchi di traffico e gli affollamenti“.
I dubbi del governatore, poi, si sono focalizzati soprattutto sulla gestione da parte delle due grandi aziende di trasporto lombarde: “Chi controlla? Può essere il personale viaggiante a svolgere questa funziona? Questi aspetti devono essere chiariti per evitare che le criticità si ripropongano il 4 maggio“.