Anche il The Guardian si inserisce nelle polemiche sulla ristrutturazione dello Stadio San Siro. Assurdo considerare lo stadio privo di storia.
Il The Guardian scende in campo e non per parlare di calcio ma di uno dei suoi simboli, lo Stadio San Siro, e del suo possibile abbattimento. E’ da qualche mese infatti che si studia la ristrutturazione dello storico stadio, e la conseguente riqualificazione del quartiere. Tuttavia il progetto, a cura dei club Milan ed Inter, vorrebbe abbattere, o conservare solo una parte dello storico stadio, per dare vita ad uno completamente nuovo. Sin da subito la notizia ha portato a proteste, polemiche e alla richiesta alla Soprintendenza dei Beni Culturali di apporre un vincolo culturale sullo stadio. Ma i Beni Culturali fanno sapere che lo Stadio San Siro “non presenta interesse culturale e come tale è escluso dalle disposizioni di tutela”. E’ a questo punto che scende in campo il The Guardian.
Abbattimento San Siro: la difesa del Guardian
“Sorry. What?” Così esclamano dal The Guardian in difesa dello Stadio San Siro, tempio del calcio. L’articolo è in risposta ai Beni Culturali che hanno rigettato la richiesta di apporre il vincolo culturale sullo stadio, che adesso potrebbe essere “assorbito” nel nuovo stadio, mantenendo ad esempio una facciata, come suggerito dal sindaco Sala, o addirittura abolito del tutto. Nell’ultimo progetto condiviso dai club Milan e Inter, coinvolti nella costruzione del nuovo stadio, ci sarebbe anche l’intenzione di costruire uno stadio nuovo accanto allo Stadio San Siro, che invece sarebbe mantenuto per attività sportive non professionistiche. Ma poco importa al The Guardian, che invece ricorda come lo stadio sia una cattedrale del Calcio, dove sono stati ospitati i mondiali del 1934, l’Italia ’90, l’ultima partita di Roberto Baggio. E sebbene poi si definiscano romantici è innegabile che qui si parla di storia e non di romanticismo. Dubbi a parte tra romanticismo e storia, è indubbio però che, come dicono anche loro, lo Stadio San Siro “sicuramente ha un ‘interesse culturale”.