Jose Mourinho fa il pompiere, ma fino a un certo punto. Alcune cose deve dirle, perché sente il dovere di farlo. E così è chiaro che non gli sia andata giù la frase di Massimo Ambrosini pronunciata ieri in conferenza stampa a Milanello (“La frase ‘sero tituli’ di Mourinho? Sarebbe bello se potesse pentirsene” ha detto il centrocampista milanista). Il tecnico portoghese la prende alla lontana, tornando dapprima sulle frasi provenienti da casa Milan relative al gol in bagger di Adriano che decise l’ultimo derby. “Un campionato è fatto di tante cose, di tanti errori, di infortuni. Sbagliano i giocatori, sbagliano gli allenatori e sbagliano gli arbitri”. E così per Mourinho, gli stessi che dicono queste cose non dicono “che il Milan, giocando in dieci l’ultimo derby avrebbe forse perso 3-0 o 4-0, e che ha vinto il derby di andata con un gol in fuorigioco. Ma io non voglio più parlare di questo perché quando l’ho fatto è sembrato che una bomba atomica fosse sul punto di esplodere in Italia”.
Poi punta il dito su Ambrosini: “Non ha la statura morale per parlare. Lui, un giocatore che fa parte di una istituzione come il Milan, una squadra di tale storia, che spesso ha vestito anche la fascia di capitano, ha mancato di rispetto a dieci milioni di tifosi nerazzurri (evidente il riferimento al famoso cartello ‘lo scudetto mettilo nel c…’ esibito nella parata dopo la conquista dell’ultima Champions League, ndr). Lui vive in questa città, vive accanto a questi tifosi, e non ha sentito il bisogno di chiedere scusa. Ricordo Eto’o a Barcellona, quando aveva insultato i tifosi del Real Madrid: lui si comportò da uomo, il giorno dopo si presentò comportandosi da uomo e chiese scusa giustificando il suo comportamento a causa della forte emozione di quel momento”.
Quindi, guarda alla sfida con la Lazio con sicurezza: “Il 5 maggio? Per me non esiste, io penso solo alla data dello scudetto. Cosa mi aspetto? La normalità. E per l'Inter la normalità è vincere. Muntari ci sarà”, mentre mancheranno per squalifica Dejan Stankovic e Mario Balotelli”. Infine su Zlatan Ibrahimovic: “Quando non vince si arrabbia, anche in allenamento, però mi piace tanto così. Chi non si arrabbia non ha ambizioni".