Mentre Cambiasso rinnova con l’Inter fino al 2014 e Zanetti supera il record di Facchetti come presenze in maglia nerazzurra, la squadra di Mourinho ributta come previsto la Juventus a -7 in classifica superando con un agile 3-0 la Reggina.
Stavolta la vittoria arriva in maniera limpida, senza ‘aiutini’, sebbene la moviola della sera si affanni a dimostrarci con goniometri e compassi che la partenza di Cambiasso in occasione del gol del vantaggio sui calabresi (6’) avviene in modo regolare. Un agile Mancini viene catapultato in area da una gamba galeotta di Valdez e al 10’ Ibrahimovic (ora capocannoniere in coabitazione con Di Vaio) insacca il raddoppio. Gara finita, così come le paure sorte per l’emergenza difensiva che aveva costretto Mourinho ad arretrare Cambiasso ponendolo di fianco a Rivas, con un 4-2-3-1 che permette di presidiare con agilità le varie zoen del campo di fronte all’ultima in classifica, con Ibrahimovic che, lontano dall’Europa, ritorna a regalare perle di grande calcio come al 58’, quando mette a sedere la difesa reggina per poi beffare Puggioni con un meraviglioso cucchiaio. Il resto è accademia, con note di merito per Julio Cesar (autore di pregevoli parate e per la terza volta di fila senza gol al passivo), Cambiasso (fin troppo disinvolto in una posizione per lui inedita) e l tanto bistrattato Rivas, dal cui piede parte il lancio che smarca Mancini su cui poi verrà commesso il fallo del rigore del raddoppio.
A fine gara, il risorto svedese di origine slava rimette però il dito nella piaga di una sua possibile partenza: “Adesso vincere scudetto poi per prossimo anno vediamo, io molto contento di essere Inter poi vediamo cosa succede”. L’addetto alla comunicazione nerazzurra sembra svenire per un attimo, poi si riprende e sgattaiola via con l’attaccante che non sa pungere in Europa, ma che in Europa vuole vincere, anche perché è dai successi continentali che corre il lasciapassare per il Pallone d’Oro.
Intervistato lunedì mattina, Massimo Moratti commenta però sicuro, o con quella sicurezza da lui sempre ostentata senza esserne sicuro: “Abbiamo un contratto lungo con Ibrahimovic, perché oltre che un grande giocatore, è un grande professionista e un uomo in gamba. Pensiamo e speriamo che tutto continui come è andata fino adesso. Io credo che lui sia profondamente arrabbiato come lo sono io per essere uscito dalla Coppa dei Campioni. E’ un momento di sbandamento, una reazione umanamente comprensibile, ma questo non cambia la stima professionale nei suoi confronti”.