L'unica vera alternativa allo strapotere interista degli ultimi anni si è dissolta. Il largo successo (4-0) conseguito nel posticipo del settimo turno dall'Inter sulla Roma non si discosta molto numericamente da quello ottenuto sempre dai nerazzurri all'Olimpico nella passata stagione ma nella sostanza sì.
La formazione di Mourinho, nonostante la presenza in fase offensiva tutt'altro che rilevante di Quaresma e Obinna a sostegno di Ibrahimovic, ha spadroneggiato in lungo e in largo sin dal calcio d'inizio contro un'avversaria irriconoscibile al di là delle assenze in difesa di Panucci e Mexes. D'altra parte se i giallorossi, prima della debacle al cospetto dei campioni d'Italia, avevano già perso tre volte in campionato ed erano stati, dopo il k.o. interno contro i rumeni del Cluj, ad un passo da una rapida eliminazione dalla Champions League si può facilmente intuire come molti elementi cardine, al di là della loro indubbia professionalità, non si siano a livello motivazionale ancora ripresi dall'indebolimento estivo subito dalla rosa.
I nerazzurri faranno dunque bene a non esaltarsi troppo per la roboante affermazione esterna sancita dalla doppietta di Ibrahimovic e dalle reti di Stankovic e Obinna ma, al termine della settima giornata, possono comunque rallegrarsi per il ritrovato primato solitario in classifica con due punti di vantaggio su un terzetto composto da Napoli, Udinese e Catania.