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Sparkling, ora c’è Lapo presidente

La Milano sportiva che non vive di solo calcio sembra poter finalmente rivedere la luce. Se l'ipotesi d'acquisto dell'Olimpia ventilata domenica scorsa da Giorgio Armani era riuscita nell'impresa di far comparire un sorriso sul volto depresso degli appassionati milanesi della palla a spicchi l'annuncio dell'investitura a presidente della Sparkling di Lapo Elkann apre, se non si rivelerà un amore passeggero, prospettive interessanti non solo per la società nero-argento ma per l'intero movimento pallavolistico che dall'ingresso del giovane manager esperto in marketing dovrebbe trarre nuova linfa.

Proprio il desiderio di favorire la crescita di uno sport da lui giudicato "pulito", non inquinato da giochi di potere e con un forte seguito di giovani" ha spinto Elkann e la sua linea di abbigliamento e accessori di prestigio "Italia Indipendent" (il marchio che sarà presente sulla maglie della squadra ma non come sponsor principale costituirà l'unica forma di finanziamento) ad accettare la serrata corte dell'intraprendente imprenditore emiliano Claudio Giovanardi, patron del club.
Certo, ora bisognerà conoscere a fondo i programmi ma le prime parole pronunciate a riguardo dal nipote dell'avvocato Agnelli sembrano essere perfettamente in linea con i discorsi avviati da tempo dalla Sparkling (ultimo in ordine di tempo il "contratto etico" che impegnerà ogni giocatore a dedicare due ore mensili a progetti sociali legati ad anziani, disabili e minori a rischio).

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