Le tensioni tra destra e sinistra si intensificano dopo la richiesta di concessione d'uso.

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Un nuovo capitolo per il Leoncavallo
La recente manifestazione d’interesse inviata dall’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo al Comune di Milano ha riacceso un acceso dibattito politico. La richiesta di concessione d’uso di un immobile in via San Dionigi ha suscitato reazioni contrastanti, con la destra cittadina che si oppone fermamente a qualsiasi forma di legittimazione per il centro sociale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo, ha dichiarato che non possono essere tollerate trattative con realtà che sono nate e cresciute in modo illegale.
Le posizioni della destra milanese
La posizione della destra è chiara: non c’è spazio per il Leoncavallo. Truppo ha sottolineato che l’Amministrazione comunale non dovrebbe concedere alcuna forma di legittimazione a un centro sociale che, secondo lui, ha sempre operato al di fuori delle regole. L’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, ha rincarato la dose, affermando che il Comune stenderebbe un tappeto rosso per gli abusivi, ignorando le esigenze dei cittadini onesti che rispettano le leggi e pagano le tasse.
Nonostante le critiche, l’Amministrazione comunale ha espresso una certa apertura verso la possibilità di raggiungere un accordo. Questo ha sollevato ulteriori polemiche, con esponenti della Lega e di FdI che chiedono uno sgombero immediato del Leoncavallo. Alessandro Verri e Paolo Guido Bassi hanno affermato che l’unica evoluzione accettabile sarebbe il ripristino della legalità, sottolineando che se il Leoncavallo desidera uno spazio, dovrebbe acquistarlo come fanno altre realtà aggregative nella città.
Le implicazioni per la sicurezza e la gestione del territorio
La questione dell’immobile in via San Dionigi non riguarda solo il Leoncavallo, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza e la gestione del territorio a Milano. L’area, situata nel quartiere di Corvetto, è già al centro di polemiche per le condizioni di sicurezza. La concessione d’uso di un immobile a un centro sociale potrebbe, secondo i critici, aggravare la situazione, favorendo il caos e rendendo difficile la gestione del territorio a beneficio dei cittadini.
In questo contesto, la polemica si intensifica, con la destra che accusa l’Amministrazione di favorire gli abusivi e la sinistra che cerca di difendere il diritto di esistere per realtà come il Leoncavallo. La situazione rimane tesa e il futuro del centro sociale è incerto, mentre le parti in causa si preparano a una battaglia politica che promette di essere lunga e complessa.