La Lega chiede di fermare la regolarizzazione del Leoncavallo dopo la sentenza della Corte d'Appello.
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Negli ultimi anni, Milano ha visto un aumento significativo del numero di centri sociali occupati, con il Leoncavallo che rappresenta uno dei casi più emblematici. Questo centro, situato in un’ex cartiera nella zona di Greco, è diventato un punto di riferimento per molte iniziative culturali e sociali. Tuttavia, la sua presenza è anche fonte di controversie e dibattiti politici, specialmente dopo la recente sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha condannato il Ministero dell’Interno a risarcire oltre 3 milioni di euro per il mancato sgombero della struttura.
La posizione della Lega e le richieste al Comune
In risposta a questa sentenza, la Lega ha presentato un ordine del giorno in consiglio comunale per chiedere di bloccare ogni tentativo di regolarizzazione del Leoncavallo. La consigliera comunale Silvia Sardone ha espresso preoccupazione riguardo al rischio che il caso Leoncavallo possa fungere da precedente per altri centri sociali occupati a Milano. “Decine di centri sociali occupano immobili a Milano, e non vorrei che fossero i cittadini a pagare il conto di questo”, ha dichiarato Sardone, sottolineando la necessità di un intervento deciso da parte delle autorità.
Nell’ordine del giorno, la Lega richiede anche un censimento di tutti i centri sociali occupati abusivamente a Milano, con l’obiettivo di stilare una gerarchia di priorità per gli interventi di sgombero. Questo approccio mira a coordinare gli sforzi tra Comune, Ministero, prefettura e questura, per affrontare la questione in modo sistematico e organizzato. “Nessun premio va concesso a chi, da 30 anni, occupa abusivamente un immobile, facendo affari in nero”, si legge in una nota della Lega, evidenziando la loro posizione ferma contro l’occupazione abusiva.
Le prospettive future per il Leoncavallo
Il 10 dicembre è prevista una nuova visita dell’ufficiale giudiziario in via Watteau, che segnerà la 111esima visita da quando il centro sociale si è trasferito a Greco. Questo numero elevato di visite evidenzia la complessità della situazione e la difficoltà di trovare una soluzione definitiva. Mentre il dibattito continua, la comunità milanese si trova a dover affrontare una questione che non è solo legata all’occupazione di spazi, ma anche al significato di questi centri sociali nel contesto urbano e sociale della città.