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La finale di Champions sfugge a Milano, il centrodestra si scaglia contro Sala

La finale di Champions League del 2027 non si svolgerà a Milano, secondo quanto annunciato dalla Uefa, con la decisione di rimandare la scelta della città ospitante al 2025, dato che Milano si presentava come l’unico candidato. Questa scelta è stata fatta a causa della mancanza di promesse concrete dal Comune che le aree, inclusa lo stadio, non avrebbero subito ristrutturazioni durante il periodo finale del torneo.

Questa notizia ha suscitato critiche dal centrodestra, che attacca Giuseppe Sala. Secondo Ignazio La Russa, la situazione è “piuttosto imbarazzante, con una giunta inefficace”, mentre Stefano Morelli sostiene che “Sala simboleggia le piaghe bibliche di Milano”.

La questione riguardante lo stadio di San Siro continua a essere un problema irrisolto, con Milan e Inter che continuano a proporre la costruzione di un nuovo stadio accanto a uno stadio Meazza da riadattare. In seguito all’annuncio ufficiale, il ministro dello sport, Andrea Abodi, ha suggerito che potrebbe essere concepibile che lo stadio di San Siro possa essere oggetto di una grande ristrutturazione dopo le Olimpiadi del 2026. Nonostante questo, ha garantito che “Milano è una certezza per l’Euro 32”, e che l’Italia si candida a ospitare l’evento con 11 stadi.

Le risposte politiche al governo di Beppe Sala, per la maggior parte provenienti dal centrodestra, si sono susseguite nel corso del giorno. Ignazio La Russa, presidente del Senato e membro di Fdi, ha criticato duramente l’inefficienza della giunta affermando: “La figura imbarazzante che emerge è inevitabile, data l’incompetenza del nostro governo”. Ha poi proseguito dicendo: “Dopo la gestione maldestra della questione del nuovo stadio e il rifiuto di ammettere che San Siro non doveva essere demolito ma preparato per un grande evento, riceviamo un duro colpo. Milano possiede la Scala del calcio, ma siamo stati privati di questa opportunità”.

Trattando l’accaduto in termini di “disastro previsto”, Alessandro Morelli (Lega), sottosegretario alla presidenza del consiglio, ha attaccato il sindaco Sala dicendo: “Rappresenta una serie di problemi per Milano. Aggiungendo alla lista di questioni critiche come l’urbanisti, la demolizione di San Siro, la crisi della mobilità e l’assegnazione a privati dei fondi per le infrastrutture olimpiche, ora subiamo l’ulteriore delusione annunciata dalla Uefa”. Secondo Morelli, la decisione della Uefa risulta un “danno diretto all’immagine della città e danno indiretto di svariate decine di milioni causate dalla revoca di un evento di portata globale”.

Su un tono simile, i consiglieri comunali della Lega, inclusi Silvia Sardone e Samuele Piscina, hanno dichiarato: “Il sindaco Sala e l’intera città sono stati nuovamente insultati, con grave impatto economico e reputazionale per Milano. Parliamo di milioni di benefici economici, entrate pubbliche e private che sono andate in fumo a causa dell’incompetenza di un sindaco incapace di prendere una decisione chiara sullo stadio, creando incertezza e perdendo fede internazionalmente”.

Riccardo Truppo, leader del gruppo Fdi, è stato duramente critico: “Questa è una sconfitta significativa e storica per la città, un fatto che i milanesi non dovrebbero subire. Abbiamo dimostrato di avere ragione”, afferma, insistendo sulle richieste al sindaco di presentarsi al consiglio comunale “per presentare e discutere con tutte le fazioni politiche un programma immediato per il futuro dello stadio e dell’area circostante. Questo è il triste esito di aver ancora una volta evitato il confronto.”

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